Quando l’esercitò pose fine alla missione, Tungsteno, riassumibile nel comandamento: “uccidere anche l’aria delle Regioni Remote invase”, rimasero i tormenti, sparsi, depositati in petto a chi aveva partecipato. E, l’esercito chiamò il dottore Marcus per chiedergli di usare la sua macchina. Ve ne ricorderete certamente, ne avevamo parlato i giornali e le tv, aveva l’abilità di allontanare la sofferenza, risucchiandola, di pulire da errori, peccati e sofferenze. Alfred Harris, l’aveva definita «una forma meccanica capace di sovvertire il dolore», in realtà Marcus si accorse, con enorme rammarico che non funzionava con gli omicidi e le stragi. C’era una specie di ostacolo gessoso nel processo che normalmente agiva sui soggetti che ne chiedevano l’aiuto. Anzi, i colpevoli, si ritrovano con uno strato di polvere sulla pelle che non andava più via, quasi una colorazione della colpa, ritenuta ineliminabile dalla macchina, come da alcuni giudici del Texas, e lavabile, per i secondi, solo con la pena di morte. Tuttavia Marcus era contrario, e voleva una parificazione della dimenticanza, bastava superare il test di pentimento, dimostrando di avere una pena sufficiente di rimorso (78% di flusso nel sangue, registrabile dall’apparecchio chiamato Ganah). Ma i guai non erano finiti, non solo i colpevoli di omicidi e stragi che si sottoponevano al programma venivano ricoperti dallo strato di polvere, ma, nei giorni successivi, subivano una deformazione del corpo pari al grado di dolore inferto alle vittime. Si piegavano come plastica bruciata, e l’esercito fu costretto a deportarli nella base H, del New Mexico, e a chiedere al dottor Marcus di porre rimedio o di dare almeno una spiegazione. Continua a leggere