Aveva un cane con i capelli, dava del tu alle mosche, ancora cercava l’ombrello del fratello, ha passato gli anni a limitare i danni e a giocare cavalli perdenti il signor J. medico e cantante, Sudafrica prima, America dopo, mica solo Milano, ma a chi lo racconti? Intimamente dissonante, perché ci vuole orecchio, aspetta il tram sapendo che saltimbanchi si muore, e la vita puttana, rien ne va plus. Zero a zero anche ieri sto Milan qui, sto Rivera che ormai non mi gioca più. Tristezza. Intanto Vincenzina sta immobile davanti alla fabbrica e si chiede cosa c’è dentro. Mentre lui cade dal motorino e rischia de s’cioppaa: hai presente la vita? o un canotto? E che manda lettere da lontano, capendo chi non conosce e non lo ascolta. E il tiro di Baggio era dentro, dentro il suo mondo. Vai, vai in fondo alla piazza, per accertarti bene che quello che canta sia proprio: Onliù, l’uomo che tagliava i fiori nelle lamiere.