Come Massimo Troisi, per conoscere i segreti di Maradona e del Napoli che vinse lo scudetto, voleva essere la moglie di Renica anzi l’amante della moglie di Renica, io vorrei essere l’amante della moglie di Antonio Franchini per conoscere i segreti della Mondadori, per sapere che dicono dei romanzi scarsi di Andrea Camilleri che invece molla quelli buoni a Sellerio, e soprattutto se ci sono due sistematori diversi, uno per Mondadori che gli ricorda i canoni di Segrate e uno che gli ricorda i canoni di Palermo, anzi io vorrei essere l’amante delle mogli dei due sistematori, per sapere che strategia usano con Camilleri o se è lui che li ha tarati sulle due direzioni come un GPS letterario. Poi ogni volta che leggo una recensione, anche su giornali apparentemente fuori dalle beghe come Il sole 24 ore, poi leggo il libro, e mi dico: chissà come erano amici questi due qua o forse parenti; e penso: ecco mi manca un Chi letterario, anche un D’Agostino del mondo editoriale, un settimanale, un sito, un gazzettiere beniano che sappia raccontare i retroscena, come fa – per esempio – uno come Paolo Di Paolo a finire in finale allo Strega? (Certo: lo spirito del tempo, ok: le correnti editoriali, va bene: uno degli anni più scarsi). Ma un libro come il suo: grigio, triste, “virato seppia” direbbe Francesco De Gregori, non lo può scrivere un ragazzo, lo deve scrivere una signora di almeno 60 anni in menopausa precoce, e anche le amiche, appena lei si volta, nel suo salotto, si direbbero a bassa voce: “Eh però che tristezza”, “Ma sai, da quando le è successo il fatto”. E allora ad essere l’amante della moglie di Alberto Rollo, uno saprebbe come si è creata quella situazione favorevole per Di Paolo. Anche essere l’amante della moglie di Paolo Repetti o dell’altro che non mi ricordo mai, per sapere come fanno a pubblicare libri come l’ultimo Lucarelli, che ormai è il Pippo Baudo degli scrittori, anche se lui si crede Santoro, ecco anche essere l’amante della moglie di Lucarelli non sarebbe male, così uno capisce come si passa da giallista a semaforo. Che poi a pensare a Carofiglio viene una tristezza che no, no non vorrei essere nemmeno l’amante di sua moglie, una tavola da surf emozionale direbbero i Baustelle, che poi è tutta la generazione del giallo italiano da Carlotto a scendere, così coccolata, che è sciatta nella lingua, e non c’è segreto, direi solo bisogno, un bisogno di verità creato dai tg che prima veniva assolto dal giornalismo e che ora risolvono loro con i mezzi che hanno: un buon plot e la lingua scarsissima. Forse ad essere l’amante della moglie di D’Orrico ci potrebbe essere qualche sussulto dadaista, tipo sapere quanto ride dopo che ha decretato il capolavoro della settimana, senza nemmeno accorgersi che Philip Roth ha smesso di scrivere molto prima dell’annuncio. E chissà che si prova ad essere invece l’amante delle moglie dei Minimumfax, no forse questa la so, è una storia da film della Archibugi, anzi no della Comencini, no, è il diario della Dandini che uscirà da Rizzoli per Natale, e che loro sarebbero capaci di far passare come Zadie Smith di Centocelle. E lo so che state pensando, che ad essere l’amante della moglie di Mieli, uno saprebbe anche altro, oltre ai segreti del gruppo Rcs, tipo che cosa fa Paolo la sera quando ripensa a Napoleone e Garibaldi, come riempie le pagine di cultura del Corriere, con quali criteri sceglie le sue battaglie storiche, se fuma in salotto o sul balcone il suo sigaro, però io più di tutto vorrei essere l’amante della moglie di Calasso, e lì avrei un sacco di domande da fare. Perché lui avrà le asciugamani con il marchio Adelphilui e Adelphilei e manie bellissime di quelle che nemmeno Oliver Sacks ha mai coperto, e pretenderà dalla servitù di essere chiamato con i nomi delle divinità indiane, vorrà il menù del paese che sta studiando, obbligherà la moglie a chiamarlo Bazlen nell’intimità, e poi legandola, le dirà: “Sei il mio Robert Walser”. Ci fosse un Corona della letteratura, un paparazzo capace di raccontare il mondo letterario tutto: scrittori, editori e pure i distributori che fanno impallidire Atlantic City e sembrare Boardwalk Empire un film della Disney, ecco, ci fosse un Corona così, si venderebbero anche più libri. E Fazio – scordatevi che io voglia essere l’amante della moglie – impazzirebbe perché gli salterebbero i canoni di giudizio. Pensate a uno scoop su Umberto Eco: non è vero che va a letto presto e legge Kant, è su Youporn con il nickname Mafaldina e su Instagram è MastinodiBaskerville e posta foto del suo gattino, e prima di dormire legge il blog di Alessandro D’Avenia e invidia a morte Kelly Oxford, per questo le riempie la casella dei messaggi su Twitter di insulti in latino e greco. Cambierebbe tutto. E ora che ci penso meglio vorrei essere l’amante della moglie di Baricco, sì. Sapere a cosa sta lavorando Alessandro quando non spiega il mondo ad Ezio Mauro, sapere a chi tocca adesso, che ha deciso di scoprire: dopo Kate Moss, prima con i barbari e prima ancora con la velocità, che è da allora che il povero Valentino Rossi ha smesso di vincere (da quando gli ha dedicato il libro), e per fortuna che non legge, altrimenti gli avrebbe già fatto causa. Anche essere l’amante di Inge Feltrinelli, non sarebbe male, e non per fare amarcord ma per scoprire il segreto della vita che non sta nell’amaro benedettino ma in quella donna lì. E approfittare per chiederle: ma che ci faceva Paolo Di Paolo per Feltrinelli allo Strega? In realtà una noia, enorme, sconfinata, non c’è nessun cattivo, nessuno capace di dire veramente male come Orson Welles, meglio che arrivi un Corona letterario, mentre io provo ad essere l’amante di Giovanna Mezzogiorno o di Sharon Stone che deve avere tanto bisogno di soldi e di avventure se viene a recitare a Roma con Pupi Avati e arriva in treno come una Tamaro qualsiasi.
L’ha ribloggato su operaidelleditoriaunitevie ha commentato:
😀
ma grazie,
ma prego 🙂
peccato, se eri femmina avrei voluto essere il tuo amante
[…] Assolutamente da leggere. Subito! QUI. […]
ma grazie,
Su “Che poi a pensare a Faletti viene una tristezza che no, no non vorrei essere nemmeno l’amante di sua moglie” mi sono accappottato 😀
accappottato con la moglie di chi? 🙂
non di Faletti 😀
avevo subito escluso l’ipotesi, però ci vogliono prove, Faletti potrebbe non crederti e darti del Citati,
Qui si mette male.
malissimo per te, molto bene dopo anni per la moglie di Faletti,
Appunto. Aridatece Vito Catozzo!
non tutti sanno che la sua battuta cardine in principio era: porca mia moglie che c’ho tra i piedi 🙂
E’ interessante notare come la sua lingua non abbia fatto grandi salti di qualità
il percorso è porca, porco, minchia, io uccido
manca solo “c’ammazziamo da soli, eh, grazie per il pensiero”
L’ha ribloggato su Writing a Never-Ending Storye ha commentato:
Vi sottopongo un articolo interessante che merita di essere letto per intero!
ma grazie 🙂
eh, le situazioni favorevoli… mi sa che risentono del principio d”indeterminazione.
come direbbe Troisi: Heisenberg ha detto tante cose 🙂
non una… 🙂
[…] (mexicanjournalist.wordpress.com/2014/01/07/i-segreti-delleditoria) […]