Archivio mensile:novembre 2014

Prada veste l’Italia

Guido HarariIl centrodestra italiano ha finalmente il suo candidato premier: Miuccia Prada, la stilista che dopo aver fondato il movimento “EC” (Eleganza Cruda) ha messo d’accordo tutti, da Berlusconi in giù. L’unico a non averla presa bene è stato Matteo Salvini, anche perché la signora lo aveva definito «un truzzo con quelle felpe da ultrà». Il nuovo linguaggio politico italiano parte dall’estetica, è così che Miuccia Prada sta scalando la vetta dei consensi. Matteo Renzi – «un cameriere, con quelle camicie bianche può giusto servire ai tavoli dei vertici» – si dice non impensierito. Ma la Prada rischia di essere la nuova Berlusconi, venti anni dopo, con molta più classe, e quasi un partito monarchico alle spalle. Il suo programma è da regina, con un piano quinquennale di decurtazioni fiscali, investimenti al sud, con un rinnovamento che è prima artistico e poi politico ed economico. Continua a leggere

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Ronaldo-Messi, rivali in grandezza

imagesHanno portato la velocità nel calcio a una dimensione ultraterrena, e ora stanno spostando anche il numero di gol che si possono segnare: da pallone a cifre da flipper. Come attestano le gazzette: Cristiano Ronaldo e Lionel Messi sono gli uomini in più, e prima ancora i calciatori che più macinano: gol. Ronaldo è in testa alla Liga con 20 gol, Messi è a 10 ma ha appena battuto il record di Telmo Zarra, calciatore basco, che fino a qualche giorno fa con 251 gol era il maggior marcatore del campionato spagnolo. Messi è andato a 253, con i suoi guizzi serpigni, le sue palle piazzate negli angoli, le sue punizioni maradoniane. Continua a leggere

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ulissidi

344928_0_0Appartengono alla categoria degli “ulissidi” – secondo la definizione di Edmondo Berselli – allenatori curiosi del mondo prima ancora che delle partite, intelligenze “greche” che rimasticano Platone, Aristotele, Socrate e lo applicano agli uomini e al calcio. Sono altro dalla normale folla che si siede in panchina. Questo è evidente persino a chi non li sopporta e li vorrebbe sconfitti e in torto. Continua a leggere

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Piero Manzoni

Piero_Manzoni_foto_Giovanni_Ricci(1)Criticato, deriso, sottovalutato. Stimato, esaltato, ammirato. In questa oscillazione di giudizi c’è Piero Manzoni. Genio e ironia.  Pittore, scultore, artista materico-concettuale, anticonformista, figlio di Marcel Duchamp, fratello minore di Yves Klein, padre di Damien Hirst (e dei suoi animali morti esposti sotto teca) ma anche della beffa di Livorno (quando tre studenti burlarono buona parte della critica d’arte con dei falsi Modigliani). Incarna in pieno lo sconcerto che sempre creano le avanguardie. Il dubbio dell’arte moderna.  Magnifico, effimero, mutante, linguaggio che porterà – oggi come ieri –  un padre, un maestro, un prete, un pensionato ad arrampicarsi su un’opera di Maurizio Cattelan, a dire che c’è un ragazzo che disegna meglio di Pablo Picasso o che sa fare tagli e buchi come e più di Lucio Fontana. Continua a leggere

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Fuoco blù

FIRE_1Song’ tre anni che appiccio machine ‘ra polizia, vago ‘ngenziando come ‘nu cane ra’ presa pel’autogrill, aqquadro la situazione, mi annascuo, quanno i maccaroni scengono a pigliare ‘o cafè, li posteo e come trasono, ci piscio una tanica di benzina e rongo fuoco. È ‘na fatica ‘o saccio, ma vulite miettere ‘a soddisfazione ‘e verè ‘e fiamme che arravogliano ‘o blù? Tengo un metodo che è cchiù meglio ‘re paranze, con la machina in moto scenno e faccio ‘u fatto, aroppo sgommo e vago via cantando comm’ a Modugno a uso mio, però: nel blù delle fiamme | e ancora cchiù blù | ci sta Vicienz’ ‘o piezz | che ti appiccia tutto ‘o riest. Non addomandatemi quelle cose da mierici: pecché ‘o fai, che te ne viene, e chellate cose che mi abboffano la vuallera, ‘o faccio pecché tengo lo stomaco di appicciare, Continua a leggere

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