Andava a lezione da Renato Cesarini, a Barranca Belgrano, due ore di treno da Avellaneda, quando Buenos Aires era una cintura di frontiere temporali e mondi differenti; se non ci fosse stato da fare il militare sarebbe morto col Grande Torino; correva con Alfredo Di Stefano; finì a far segnare il vecchio Silvio Piola a Novara e a sposare Ornella la Miss della città, il resto lo sapete tutti: Bruno Pesaola era quello sempre col piede fuori dal campo – tra una generosità e l’altra – e la sigaretta nella mano destra. Continua a leggere