Archivio mensile:agosto 2016

Questa stanza non ha più pareti ma un account

Mark Zuckerberg, che con Facebook ha regalato all’umanità quello che da tempo stava cercando: la connessione con tutti, persino in forma privata, e la possibilità di strologare su tutto, in due giorni ha attraversato l’Italia, dal Papa a Renzi passando da Bottura e finendo alla Luiss. Abbracciando potere spirituale, temporale, culinario ed economico come se fossero App. E tra donazioni e assaggi, racconti e ricordi, ha promesso a Francesco di connettere anche le parti più lontane e disagiate, quasi che fosse la luce e la speranza capace di alleviare la povertà. Continua a leggere

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L’estate da Pointe-Noire a Santa Monica

È nei contrasti e nelle sfasature intenzionali tra violenza e ironia, che Alain Mabanckou, scrittore e poeta, manifesta la sua forza. Nato a Pointe-Noire, nella Repubblica del Congo, è poi emigrato in Francia, dove ha pubblicato, trovando lettori e un mucchio di riconoscimenti. È il primo autore francofono dell’Africa sub-sahariana a essere pubblicato nella prestigiosa collana Blanche di Gallimard. Inquieto, curioso, attraversato da variazioni linguistiche e culturali, ha lasciato la Francia per gli Stati Uniti, dove insegna presso l’università della California. Continua a leggere

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Kiss Me Like a Stranger

Innamorarsi di una pecora armena

ballare il tip tap con Frankenstein

mantenersi con la scherma

aspettando Hollywood

per poter dire

si-può-fare

al mondo

e farlo

bene Continua a leggere

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L’estate è uno stato d’animo

E lui continua a suonare per loro, proprio come nel finale di “Vacanze di Natale”. Ma lo fa nella realtà, fuori dallo schermo, con molto più successo. Jerry Calà era quello non bello che piaceva lo stesso. Se uno pensa agli anni Ottanta italiani compaiono il suo linguaggio e le sue facce.  “Una vita da libine” come racconta nella sua autobiografia. Era un Peter Pan fatto in casa, che non voleva crescere, di sposarsi nemmeno a parlarne, lavoro saltuario ma divertimento fisso. Il sogno fin dall’inizio, con i Gatti di Vicolo Miracoli, ha accompagnato Calà. È andato a vivere da solo, poi no, poi sì, figlio di papà d’estate a Forte dei Marmi, cantante di piano bar l’inverno a Cortina. È andato in America con Don Buro (il personaggio più bello di Christian De Sica), è stato Yuppie e poi Pony express, inaffidabile e abbronzatissimo. Ma è ancora qua, con i ragazzini che conoscono le battute di questi film meglio dei genitori che li hanno visti a cinema. Continua a leggere

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Reina&Donnarumma: portieri per eredità e vocazione

Entrambi avevano la strada segnata: il ruolo pronto in famiglia e i pali della porta a incorniciarne le gesta. Il piccolo, solo d’età, Gianluigi Donnarumma, guardava al fratello Antonio mentre suo zio Enrico lo spingeva in campo a quattro anni; il grande, non solo d’età, Pepe Reina, al padre Miguel portiere del Barcellona e dell’Atletico Madrid. Continua a leggere

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