Stallo Catalano

Da due anni va avanti quella che doveva essere la “soluzione” per l’indipendenza o meno della Catalogna. Si tirano rigori a oltranza tra le due rappresentative: quella spagnola e quella catalana, in larga parte basate sui blocchi di Real Madrid e Barcellona – con l’accettazione degli stranieri –. Finalmente saremo liberi, dicevano i catalani. Finalmente torneremo un paese normale, rispondevano gli spagnoli. Intanto Israele e Palestina hanno trovato un accordo sui territori. Da due anni, dopo i novanta minuti finiti in parità, la questione è affidata a Cristiano Ronaldo e Lionel Messi che tirano rigori a oltranza senza sbagliarli. Una fase di stallo, che sta portando al collasso la Spagna, ferma ad aspettare la risoluzione della questione, che doveva risolversi in una partita secca più i rigori, e che – cosa ancora più grave – ha portato alla sospensione della Champions League e dei mondiali di calcio. C’è chi ha cominciato a chiedere ai due calciatori di sbagliare di proposito e farla finita. Persino il re Juan Carlos che dopo una sua dichiarazione aveva scatenato gli scontri e gli incidenti di Barcellona tra manifestanti e poliziotti – aveva detto che «i confini degli Stati li traccia il ciclismo, se la Vuelta passa in Catalogna, allora la Catalogna è Spagna» – e per rimediare si era inventato la partita risolutiva, molto più democratica del referendum chiesto dai catalani. Le parti erano convenute, si erano scritte le regole per le rispettive rappresentanze, c’erano state processioni propiziatorie: da una parte per don Alfredo Di Stefano e dall’altra per Johan Cruyff, poi si erano arenati sulla scelta delle maglie, per via degli sponsor che ne avevano pensate e disegnate di nuove per l’occasione che però non piacevano alle parti, ridisegnate con l’arbitrato di Pedro Almodovar – scelto da Rajoy – bianca per gli spagnoli e blaugrana per i catalani; infine si era scelto il campo: Estadio do Sport di Lisbona, ma senza spettatori. La partita era stata trasmessa da tutti i canali spagnoli, per consentire all’intera popolazione di ogni ordine e grado di assistere, ma complice la tensione, si era giocato con due blocchi che non si azzardavano a scoprirsi. Fino ai rigori, e alla decisione di affidare a Ronaldo e Messi la ricerca, nonostante le proteste di mettersi nei piedi di due stranieri – con conseguente dibattito parallelo –. I calciatori, che ormai vivono nello stadio, sono esausti, ma la paura e anche l’assunzione di responsabilità li porta a rispettare il grande compito. Ma nessuno dei due sbaglia. E si va avanti.

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