Son morte senza gloria in excelsis
le carpe Koi
d’un tremito di lampadine e aghi
soffocate in fondo al lago
sotto l’arancio nucleare
con la rapida memoria che correva
a Hiroshima e Nagasaki
son morte da scarti di mercato
un tatami sulla testa
e la mano d’uno squalo
vortice d’abbondanza
Nummus nummum parere non potest
ma soffocare sì
son morte d’indigestione
senza guerrieri ad arpionarle
scintille né sangue in tumulto
d’arcieri
misurando il respiro nei colori del kimono
l’imperatore s’arrende.