Archivio mensile:gennaio 2019

Giacomo Papi: né radical né chic

“Il censimento dei radical chic” (Feltrinelli), di Giacomo Papi, appartiene ai romanzi con una buona idea e un cattivo sviluppo. Da una parte fotografa l’atmosfera che viviamo, il rovesciamento della definizione coniata dalla scrittore americano Tom Wolfe nel 1970 e divenuta offesa da estendere a tutti – non c’è bisogno d’essere né radicali né chic –  usata persino come categoria del risentimento nei manifesti dei Cinque Stelle nel post nomina di Lino Banfi alla commissione italiana dell’Unesco, dall’altra la storia non riesce a raggiungere un punto di svolta, non andando oltre la restituzione del parlarsi addosso tipico degli intellettuali italiani. Continua a leggere

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Come un ananas

Rimase immobile a guardare la mano che afferrava l’ananas, mentre diventava sempre più distinta l’immagine per anni rimossa. All’improvviso, in un supermercato della provincia americana, poteva sentire echeggiare i rumori del campo, gli ordini nella sua lingua madre e l’abbandono della condanna. In mezzo a una costellazione luminosissima di banchi e scaffali, c’era solo quella mano che teneva l’ananas: in un sostanziale allineamento tra ricordi. Continua a leggere

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And he was smiling

Sottratto alla velocità e al dramma “The Old Man and the Gun” è un film di genere che ci mostra l’invecchiamento del genere. Lo accompagna verso la fine, come accompagna l’ultimo ruolo (ha detto che smette, noi speriamo che ci ripensi) di Robert Redford. Nato da una storia vera – quella del rapinatore Forrest Tucker e grande evasore: Continua a leggere

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Ianniello: illusioni recitate a soggetto

Sovvertire e/o condizionare la realtà con elementi che la migliorano o la peggiorano a seconda delle richieste della committenza, è quello che fa “La compagnia delle Illusioni” (Feltrinelli) messa in piedi da Enrico Ianniello attraverso la fantomatica Zia Maggie, mescolando teatro e vita, storie scritte e da riscrivere. Il suo personaggio, Antonio Morra in arte ’O Mollusco – attore reso famoso da un solo personaggio laterale in una serie tv che lo porta a riscuotere ancora foto e richieste dalla gente che incontra per strada –, Continua a leggere

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L’opera da tre euro

Un paese nell’atrio di un commissariato, con le forze dell’ordine che dettano i pezzi ai giornalisti – passando dalla fase embedded a quella avatar – i ministri che aspettano la preda, il capro espiatorio, e la maggioranza degli italiani che sbava, invocando la prigione, in nome di una giustizia che non conoscono, che è estranea, proprio come la storia. Cesare Battisti torna in Italia dopo la sua evasione, avvenuta nel 1981, avvolto in una coperta, come Tommaso Buscetta, torna in un paese diverso, con una classe politica che usa il punto esclamativo dopo la parola ergastolo, che in una confusione di poteri ha già deciso che non ci saranno benefici né sconti di pena, e in un tripudio sudamericano inverte la geografia. Continua a leggere

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