
Milva, la Rossa, smise di cantar

Leonardo Sciascia ha avuto un rapporto molto stretto col cinema: prima come fuga, poi come produttore di storie. Prima gli è servito per scappare dalla provincia, poi i suoi romanzi sono diventati film, quindi la fuga di altri. Si deve parlare di un rapporto filosofico, un intreccio che diventa metodo, non a caso fin dagli inizi con “Le parrocchie di Regalpetra” scrive a Vito Laterza che vorrebbe “girarlo” come un documentario. Continua a leggere
Una lotta fisica e psicologica, prima con la droga poi con Vincenzo Muccioli, raccontata con estremo realismo, e una efficacia da reportage di guerra, alternando introversioni e ampie esplicitazioni, ecco: Sanpa. Madre Amorosa e crudele (Giunti) di Fabio Cantelli Anibaldi. In molti hanno visto l’autore nella docuserie di Netflix svettare sugli altri per compostezza, equilibrio nei giudizi e grande capacità di restituzione, ma quasi nessuno si ricordava che nel 1996 era uscito questo libro, ora riproposto con tutta la sua forza. Cantelli Anibaldi sa scrivere, sa scegliere gli appigli giusti, concedere tregua al lettore alternando l’aggressività della droga e dei metodi di Sanpa con le fughe e le sorprendenti parole di Muccioli. Il libro ci racconta il Fondatore come un capo di stato dell’Est – con l’esplicitazione funebre –, un personaggio pieno di contraddizioni, con un approccio empirico e una formazione eterogenea che metteva insieme sincretismo e psicologia. Continua a leggere