Archivio mensile:luglio 2021

Calasso: divinità adorniana

i__id10441_t1578453437Calasso: s.m. 1) divinità adorniana venerata dai Fazio e dalle anime perdute nonostante i viaggi in India (es: “Io sono il grande Calasso, figlio di Adelphi, della tribù dei Simenon, della terra desolata dei Gallimard, uno degli ultimi sette saggi dei Baggott, colui che può leggere nei Sottsass, ma anche nella Malaparte e nei carnevali”); 2) piccola città greca composta di rovine che aspetta di diventare Atene (es. “Il Calasso di Rodi”; “Come so’ ste olive? Calasse, eh, dì la verità”; 3) biografo di Kafka, Tiepolo, Baudelaire e Jovanotti (es. “Ciao mamma guarda come mi diverto alle nozze di Cadmo e Armonia”); 4) agg. Indica uno studio matto e disperato del sanscrito fino al punto di dimenticare la figa (es. “Miopia, astigmatismo e Calasso”); 5) gesuita del XIX secolo, sosteneva gli apparissero sant’Ignazio da Loyola, Bobi Bazlen e Joseph Roth, in molti ancora ci credono (es. “A quel punto della classifica dei più venduti, Calasso andava sempre in estasi mistica, gli si azzerava la salivazione e partivano le apparizioni”); 6) mortificatore della speranza rivoluzionaria collettiva e responsabile dell’invalidamento della possibilità corale sovversiva, secondo le Brigate Rosse (es. “Prima Linea spara, Pessoa non risponde”); 7) Monatto simenoninano a Milano (es. “Col suono d’un campanello, che gli Oscar Mondadori si spostassero”); 8) carro armato, in dotazione ai Chatwin (reparti speciali inglesi d’assalto), indistruttibile (es. “I calassi fari spenti nella notte sotto la pioggia / hanno lasciato strane tracce in Patagonia / piene di sabbia sugli scaffali).

[l’illustrazione è di Tullio Pericoli]

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ὁ φίλος αἰγιαλός ποταμοῦ

1. Dall’uomo senza qualità all’uomo senza quotidianità. Rifuggiva l’omogeneità, la temeva. Come temeva la borghesia più di Lolli e il conformismo oltre De André.

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Wembleyazo

Senza nome (1)1. Da cinema naturale a filone romantico: grazie a Vialli e Mancini, era dal dottor Zivago che non ci si commuoveva così per degli abbracci.
2. Come aveva intuito Giuseppe Ayala: il fair play gli inglesi l’hanno copiato a Giovanni Falcone. Infatti il vero inglese tra Boris Johnson e Sergio Mattarella è sempre un siciliano.
3. Chiellini e Bonucci pronti per girare il seguito di Starsky & Hutch.

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Raffaella Carrà: ¡Qué Dolor! ¡Qué Dolor!

Senza nome1. A far l’amore ha cominciato lei, liberando l’intera nazione. Ma solo da Trieste in giù. Raffaella Carrà ha insegnato agli italiani che non c’è colpa nel portare allegria.
2. Lezione di anatomia comparata per Roberto Benigni, apparizione divina per Tiziano Ferro, raro ballo trasgressivo per Alberto Sordi, due di picche per Frank Sinatra. La donna che voleva e poteva fare tutto ed è riuscita ad essere unica per ognuno.
3. Bambina prodigio, ragazza indipendente, donna in carriera. La sua vita è stata un’avventura da fotoromanzo. Se l’Occidente ha i testi inglesi degli Abba, il Sud canta in spagnolo tutti i testi di Raffaella Carrà.
4. Perché le donne potevano saper ballare, cantare e recitare ma sempre vestite in abiti monastici. La minigonna – fasciata colorata con paillettes – di Raffaella Carrà è seconda nell’ emancipazione femminile solo alla legge sul divorzio e al suffragio universale.

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