Lettera eduardiana a Maradona

262784215_5235511439799342_4129606615609560926_nCaro Diego,
abbiamo deciso: da oggi abbiamo capito che non ci vogliamo cambiare, tanto qualsiasi cosa possiamo fare non saremo mai bravi giovani. E tu, caro Diego, preparaci un bel regalo: fai stare sempre bene ad Aurelio, Edo e alla signora e pure ad Allan che ci deve i soldi e forse con quelli compriamo un terzino vero. Fai sempre che Napoli sia odiata, che il lungomare sia liberato, che non smettano gli scippi e le guerre di camorra, che spuntino sempre dei semafori come gigli in un viale dedicato a Giorgio Bocca e un nuovo video di Liberato. Diego, tu sai quanto è importante la pastiera, ma anche la tangenziale: che sia sempre ferma o con i lavori in corso, almeno due o tre volte al giorno, ovviamente nelle ore di punta. Non togliere mai il traffico all’altezza dell’Arenella. Ci raccomandiamo inoltre che Mezzocannone sia sempre una cascata da far invidia al Niagara al primo temporale di novembre, sempre una “Malacqua”, Diego, nun pazziamme: vogliamo voragini in cui sprofondare, ingorghi a croce uncinata e file chilometriche a poste, supermercati e banche. Rigorosamente da rapinare. Conservaci sempre i napolicentristi, quelli che pensano che Napoli è sempre migliore, che ce la può fare che, come l’Italia, dà il meglio di sé quando sta sul baratro. Caro Diego, non ci liberare mai dalle belle famiglie napoletane, quelle che sfasciano gli ospedali, quelle che permettono ai ragazzini di non andare a scuola, nemmeno quando i maestri di strada li vanno a prendere casa per casa, perché altrimenti Cazzullo e Gramellini dovranno accontentarsi dei massacri famigliari in qualche altra città. Diego, non fare smettere le Dilette di parlare di scaramanzia né di trattarci come una colonia, non toglierci De Luca che è il nuovo teatro per quanto Martone si uccida a rifare Eduardo e lascia che De Angelis e Castellitto a Natale uccidano Eduardo. Inoltre, caro Diego, fai vincere l’Oscar a Sorrentino, altrimenti noi napoletani poi ci sentiamo ancora più inferiori a Roma. Ridacci la vecchia camorra, che piace un po’ a tutti i registi, soprattutto per far scrivere a Saviano qualunque cosa che non sia d’amore e togliere di mezzo quella contemporanea delle friggitorie a via Roma, degli air bnb del centro storico e delle pizzerie, purché siano per scene cinematografiche o serie tv. Lascia che i ragazzi dei quartieri si fottano l’albero di Natale come ogni anno alla galleria Umberto, nonostante la video sorveglianza. Che aumentino i botti, i piatti scassati, le urla in famiglia, perché Diego il vero problema non sarà che stiamo diventando troppo silenziosi? Non ci togliere i cervelli in fuga da Napoli, quelli che vogliono cambiarla, che non sanno parlare d’altro anche a Berlino e Rovigo e dei napoletani che sguazzano nel napoletanismo. Non ci privare mai di Elena Ferrante, del podio di città del cinema e di città d’arte. Non ci togliere i Manetti bros che hanno capito che Scampia è la nostra Disneyland. Non ci togliere gli intellettuali che dicono che tu eri un drogato e quindi noi veneriamo un drogato. Come se quelli presenti alle nozze di Cana non avessero preso la ketamina. Non ci togliere i ragazzi che impennano su una ruota, anzi falli bissare con i monopattini altrimenti Vittorio Feltri che dice contro di noi? Fai stare sempre bene Antonino Cannavacciuolo e preservaci sempre dal momento in cui ci sarà una sua statua a Piazza Plebiscito, insieme ai re, dal momento che non solo sta scrivendo il più grande romanzo orale della lingua napoletana, ma soprattutto perché ormai ambasciatore del raddoppio napoletano e della sottrazione della erre. E visto che sei riuscito a far emigrare a sud uno svizzero, ci hai fatto amare da un emiro, ora puoi anche far scrivere un rigo bello a de Giovanni e far segnare Mario Rui? Non toglierci mai il lamento del sud, i maestri della pizza, i neoborbonici, gli scrittori della tragedia greca in camorra, del neomelodico e del rapper. Una cosa fondamentale però Diego, non ti scorda’: potresti darci la ricetta definitiva del ragù per mettere fine alle faide nei quartieri? Aiuta Peppino Garibaldi, che è stato fondamentale come giocatore nella nazionale uruguaiana. A tempo debito, posa ‘na cose ‘e sorde. E non guardare la serie di Amazon Prime, che è peggio degli scontri tra gli ultrà in Nocerina – Juve Stabia. Se ti avanzano tempo e voglia, potresti anche darci un sindaco che sappia contare?
Infine Diego, un’ultima domanda: non è che diventando la città dell’arte e del cinema, della cucina e del sole, poi ci smarriamo?

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