Aveva la rara capacità di dominare il tempo, prima come pittore, poi come scrittore. Italo Calvino diceva che in lui vedeva e sentiva: «la compresenza dei tempi», sia per il suo libro più famoso: “Cristo si è fermato a Eboli”, sia per il suo quadro più visto: “Lucania 61”. Le due grandi opere dominano il tempo, lo spezzano e rimontano, riuscendo a rendere le storie che vengono utilizzate degli apologhi. Non è un caso che diversi titoli leviani siano diventati modi di dire, oltre il Cristo fermo ad Eboli e “Le parole sono pietre” c’è “Il futuro ha un cuore antico”. Continua a leggere