
Kobe Bryant: Fellini gioca a basket

Aveva la rara capacità di dominare il tempo, prima come pittore, poi come scrittore. Italo Calvino diceva che in lui vedeva e sentiva: «la compresenza dei tempi», sia per il suo libro più famoso: “Cristo si è fermato a Eboli”, sia per il suo quadro più visto: “Lucania 61”. Le due grandi opere dominano il tempo, lo spezzano e rimontano, riuscendo a rendere le storie che vengono utilizzate degli apologhi. Non è un caso che diversi titoli leviani siano diventati modi di dire, oltre il Cristo fermo ad Eboli e “Le parole sono pietre” c’è “Il futuro ha un cuore antico”. Continua a leggere
Una notte, in treno, Fausto Coppi, tornando dal Tour che aveva perso, disse al cronista, e prima amico, Fossati: «Caro Mario, ricordati: nella vita si ottiene tutto prima o poi. Ma tardi e male». C’è tutto Coppi in questa frase, e tutto Fossati, uno straordinario testimone dell’Italia sportiva e non: migliore in assoluto. Restituita con un linguaggio moderno, limpido, perfetto. Continua a leggere
Domenica Rita Adriana Bertè, per gli amici e per il pubblico, Mia Martini. Non solo per Mia Farrow, ma per un’appartenenza e coerenza a se stessa da avere sempre impressa, soprattutto nel nome.
Amò e fu amata da Charles Aznavour, forse perché tra essere armeni a Parigi e calabresi a Roma, non c’è mai stata così tanta differenza. Continua a leggere
Prima di Roger Federer i tennisti si dividevano in casinisti e silenziosi, dopo in chi ha giocato e vinto/perso contro di lui. La sottocategoria è chi ha visto/toccato il Re e chi l’ha guardato in tivù perdendosi molto della sua bellezza: come spiegava anni fa Jean-Luc Godard parlando delle regie televisive nelle partite di tennis. Federer ha fondato un nuovo tennis e di conseguenza una nuova fede nel tennis che aveva il rispetto anche degli avversari. Una chiesa tennistica fatta di mucche in garage (tranquillità e fedeltà a se stesso e al suo paesaggio), colpi vorticistici e spaccapolsi – per torsione e non forza – e commozione negli occhi di chi guardava e poi nei suoi quando poteva constatare che ancora una volta gli era riuscito di resuscitare. Continua a leggere