Archivi tag: Alex Ferguson

Mourinho e il deserto rosso

L’ammutinamento cominciato mesi fa viene completato durante la partita col Liverpool, mentre il Manchester United affonda lentamente – un Titanic –, in tribuna l’ad Ed Woodward e il senatore Bobby Charlton hanno facce che ricordano il crollo di una diga, quella che teneva le forze che volevano l’esonero di José Mourinho. Cade, sotto i colpi dei numeri (-19 dal Liverpool capolista, 7 vittorie in 17 gare, 29 gol fatti e 29 subiti), e dell’isolamento, in pratica era più alienato di un personaggio di Michelangelo Antonioni. Continua a leggere

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Take time for smell the roses

In una eventuale gerarchia delle sante personalità del calcio Bobby Robson sarebbe in cima alla lista, come lo sarebbe in quella degli allenatori che sono stati fondamentali, non tanto per il sistema di gioco quanto per l’evoluzione umana di questo. A restituircelo arriva un documentario girato così bene – e montato meglio – da chiedere che diventi un format: “Bobby Robson: more than a manager” di Gabriel Clarke & Torquil Jones. Giocando sulla cronologia, ma soprattutto lavorando sul sorriso hollywoodiano di Robson –  un Bob Kennedy inglese –, Continua a leggere

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Brignoli e compagnia

In ogni portiere c’è un centravanti frustrato. Ogni tanto uno dei figli di Lev Jašin sposta la frontiera che difende e prova a ribaltare le parti. Questa volta l’ha fatto Alberto Brignoli del Benevento, l’uomo della domenica. Ha lasciato la propria area, al quinto minuto di recupero, per andare a colpire di testa sul cross di Cataldi, ed è saltato più in alto di tutti, infilando il pallone alle spalle dell’altro portiere: Gianluigi Donnarumma. Continua a leggere

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The right time

Statua-di-FergusonNon ha stravolto il calcio, l’ha rassicurato, vincendo. Diventerà ogni giorno più vecchio ma non sui campi di pallone. Alex Ferguson, 71 anni di cui 27 passati ad allenare il Manchester United, annuncia il suo ritiro. «It’s the right time to go», è il momento giusto per andare. E se è vero che è sempre difficile tornare a casa, nel suo caso appariva impossibile: che la sua squadra giocasse senza il suo sguardo e la sua tattica, che i tifosi non guardassero a lui come a San Pietro si guarda al Papa. Continua a leggere

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