Non è vero ma succede. La storia della “maledizione” di Béla Guttmann sembra roba da romanzo sudamericano, saga da Harry Potter calcistico, favola da Coppa d’Africa, invece no, torna ad ogni finale del Benfica, è una storia vera e tutta europea. Niente stregoni, solo rancore per un mancato aumento. Costato carissimo. Siamo all’ottava finale persa, con quella dell’altra sera a Torino contro il Siviglia. Continua a leggere