Archivi tag: Andrea Pazienza

Alex Zanardi: poema d’imprevisti, mutamenti e vittorie

Ci fosse Omero avremmo, per Alex Zanardi, la Peripéteia: un poema di imprevisti, mutamenti e vittorie. L’eroe è solo uno che non si scoraggia, direbbe lui, unendo Ettore e Achille in una Nike di Samotracia: dove gli arti sottratti sono invertiti. Al posto delle braccia via le gambe. Un corpo scolpito dagli Dei e minato dal fato. Rimangono le ali, e Alex se l’è fatte bastare, continuando a volare, cambiando piste e mezzi, tragitti e paesi, ma andando fino in fondo, cadendo e rialzandosi, perdendo e tornando a vincere, in un continuo leva e metti che ricorda – in grande e a velocità da capogiro – la vita di tutti noi. Zanardi corre. Zanardi non sta fermo, non ci riesce proprio. Zanardi se ne inventa una nuova ad ogni albo. Come in un fumetto. Anzi un fumetto. Caparbio. Sicuro. Diretto. Zanardi da Castel Maggiore, figlio d’un idraulico e d’una camiciaia, niente a che vedere con la ricchezza, molto con i sacrifici. Continua a leggere

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Il Presidente non pensa solo agli operai

Se Giancarlo De Cataldo non avesse interrogato i ragazzi che gli stavano intorno, se non ci fossero le scene disegnate di un fumetto che poi diventerà pure pubblicazione, se avesse contenuto l’ego di Eugenio Scalfari, se il montaggio non avesse tagliato la prima parte sul parlato, e se non ci fosse stata la lettera finale, “Pertini il combattente” poteva essere un piccolo gioiello, su un politico e una persona dispari: per storia, temperamento e vita. Invece, ne viene fuori un compitino a scopo didattico, Continua a leggere

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STURIELLET: Andrea Pazienza

Chi ha visto una tavola di Andrea Pazienza sa che non è facile raccontare di lui. Dovrei improvvisare una ballata invece di un ritratto: asfalto viola, raga curvi, paglie storte e lunghe facce velate dal nero barba adolescente tipo chiazza speriamo che cresca, arruffate basette, donne nude, cani, città e cieli che si dilatano: crescono e muoiono nelle sue mani, ironia e morte, eros e giochi di parole, cambi di lingua e stile che sembrano salti d’epoca, fuochi d’artificio, rapidi passaggi da dramma a commedia. Ecco qualcosa del genere, da leggere d’un fiato, da mandare giù senza domandarsi perché; ma poi bisognerebbe anche aggiungere e spiegare a chi non sa nulla di Andrea Pazienza che dietro c’era Bologna77, buia scura, con la pioggia che scroscia e le donne da cercare, Continua a leggere

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