Archivi tag: Antonioni

Domani nell’area di rigore pensa a me

img_20150920_0001Per Javier Marías il calcio era drammaturgia, cinema naturale, «per questo il suo mondo è stato portato di rado sul grande schermo: parrebbe una ridondanza». Lo guardava come si guarda una sfilata di eroi, banditi, pistoleri, figuranti, marziani e bionde, innamorati e bambini, Marlowe e Marilyn, tirando fuori storie meravigliose dalle barbe agli sguardi, dal canto degli inni ai calci di Cantona: il miglior Marías – selvaggio e sentimentale – quello che scrive di pallone, non preoccupandosi di pettinare la pagina, ma lasciandosi andare, tanto che nei suoi elenchi finisce anche l’impensabile: Vierchowod. Guardava le squadre e i loro linguaggi come si guardano i film di Ford o Lubitsch, sapendo che gli autori usano interpreti diversi ma a loro affini: «mai John Wayne in un’opera di Billy Wilder», o Maradona alla Juventus. La Nazionale italiana che vinse il mondiale del 2006 gli ricordava la bimba “Bellissima” di Visconti; il suo amatissimo Real Madrid era puro cinema di Hitchcock, con preferenza per le bionde: Di Stéfano, Kopa, Netzer, Velázquez, Pardeza, Prosinecki e Butragueño; Continua a leggere

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Partigiano, pittore, sceneggiatore italiano, una vita difficile, racconterebbe sua esperienza con Alberto Sordi

downloadCominciò ricopiando Pinocchio di Collodi, pagina dopo pagina, a mano, su un quaderno, forse per questo non ha mai perso né umanità né fantasia: Rodolfo Sonego, continuando ad amare le illusioni, per tutta la vita. Il resto l’han fatto Newton e Darwin. Alternando il materialismo e i sentimenti, il pragmatismo dei copioni all’immaginazione che li precede, restituendo la vita reale sullo schermo, persino una settimana in ospedale con sua madre divenne un film di Vittorio De Sica “Una breve vacanza”, perché «Le malattie sono i viaggi dei poveri». Prima pittore poi sceneggiatore, con un pezzo di “vita difficile” da capo partigiano, una biografia comune alla sua generazione, almeno fino a quando, a casa di Sergio Amidei, non incontra Alberto Sordi, e diventano una coppia: aperta, litigiosa, unita dalla diversità. «È una Bovary…». «E che è ‘sta Bovary?». «È una che ha dei sogni segreti, delle fantasie…». Continua a leggere

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Cinema Italia

dd2968f5-9eae-4480-b233-3acf8d0e1bc6-460x276Quando Diego Godin fa il Grande Sertão nell’area italiana e segna, in campo c’è una tale confusione che un sambodromo in confronto è una sala d’aspetto. I telecronisti sono fermi al morso di Luis Suarez, Chiellini sta facendo Sofialorén con la spalla al vento, nei tifosi italiani si prospetta la ripetizione della partita con la Costa Rica, film d’azione, una sola, la loro. Uruguay Uno, Itala Zero. Continua a leggere

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I Think It’s Going To Rain Today

Da quando Quentin Tarantino ha detto al New Yorker che Michele Bava è uno dei suoi registi preferiti, che i suoi polizieschi erano i migliori, e i suoi inseguimenti in auto gli provocavano orgasmi, per il vecchio regista napoletano, che si era ritirato, non c’è più pace. Ha un ragazzo che sta girando un documentario e una processione di produttori alla porta. Poi è arrivato anche il regista americano. A lui ha fatto l’impressione di un guaglione catturato da una nuvola. Ma questo al ragazzo che gli punta la telecamera non l’ha detto. Né a quelli che vedranno il documentario, sta dicendo, invece, che sì, hanno parlato delle spose vestite da tartarughe ninja che rapinano le banche italiane, Continua a leggere

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