Disteso con innata lascivia sulla sua poltrona, sorseggiando l’immancabile whisky come Yanez l’ennesima sigaretta, il trainer del Cagliari Manlio Scopigno ripassa su un Bignami la storia della filosofia. È o non è l’allenatore filosofo? Non porta maglioni dolcevita che più esistenzialisti non si può? E allora: tutto scorre, anche il migliore dei single malt. L’uomo è la misura di tutte le cose, il cocktail ne è la mistura. Nulla è, perché se anche qualcosa fosse, non sarebbe conoscibile: e se pure fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile. Se poi fosse comunicabile, magari non ce ne fregherebbe niente. Per questo Scopigno parla per enigmi, o per sofismi. Una volta ha rivolto un’aspra censura all’arbitro Lo Bello: «Lei ha sbagliato la fenomenologia» (fra i denti però, dopo una opportuna epoche, aveva aggiunto meno filosoficamente: «coglione!. Continua a leggere