Archivi tag: Caressa

L’evasione di Corona

Fabrizio Corona in carcere«Questa mattina è evaso Fabrizio Corona dal carcere di Opera, ancora non si hanno notizie precise, pare che sia in fuga con un albanese: Fatmir Toçi, e un tunisino: Abou Chebbi. Si ipotizza che siano diretti verso in confine, la fuga sarebbe avvenuta grazie alla complicità di alcuni secondini, ma non si conoscono ancora le modalità dell’evasione, non si sa nemmeno qualche scrittore sia stato scelto per il messaggio di fuga, più tardi ci sarà una conferenza stampa con il direttore del penitenziario che rassicurerà le case editrici sulla scelta di Fabrizio. Ora passiamo all’omicidio del piccolo Loris …» Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Cinema Italia

dd2968f5-9eae-4480-b233-3acf8d0e1bc6-460x276Quando Diego Godin fa il Grande Sertão nell’area italiana e segna, in campo c’è una tale confusione che un sambodromo in confronto è una sala d’aspetto. I telecronisti sono fermi al morso di Luis Suarez, Chiellini sta facendo Sofialorén con la spalla al vento, nei tifosi italiani si prospetta la ripetizione della partita con la Costa Rica, film d’azione, una sola, la loro. Uruguay Uno, Itala Zero. Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

dinozoff

Dino Zoff è la dimostrazione che no, in porta non ci vanno solo i grassi ma anche i giusti. È  la dimostrazione che il portiere non si siede mai, nemmeno quando tira Magat. Perché ci sono calciatori jukebox che durano una stagione, e uomini come Zoff che possono coprire i secoli. Perché ora che quando le palle rimbalzano i portieri le mandano affanculo, lui no, restava fermo, e infatti adesso dice: «se mi esultassero davanti sti ragazzini li strozzerei». È Zoff non è la playstation, ci vuole Martellini non Caressa, è un altro mondo, e il rimpianto vale solo nel calcio, che è religione, e io le capisco le guerre, sì, di curva. Perché Zoff quando allargava le mani stringeva gli occhi e ci diceva a tutti: «ci sono, anche stavolta». Il calcio era regole severe se andavi in porta e non perché eri grosso era perché potevi urlare agli altri, o stare zitto come faceva Zoff, che bastava guardarsi e guardarli, e nessuna porta è uguale a un’altra anche se hanno la stessa misura, perché cambia la vista, e ci vuole classe per starci, non basta una divisa colorata, devi metterci la faccia, e la forza, come quella di dimettersi per un giudizio avventato, imbarazzante e nemmeno autorevole, di chi ha fatto delle superficialità un modello. No, a Zoff se proprio devi criticarlo non basta una battuta, e prima di cominciare a parlare ci vuole una lunga introduzione da libro Adelphi. Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , ,