Dove un tempo c’erano gli scaffali di Adelphi ora c’è il castello di Hogwarts – nella riproduzione della Lego – con Harry Potter che si è sostituito a Bobi Bazlen. A forza di tirare dentro le librerie la riproduzione di quello che era uscito dalle pagine dei libri: le hanno trasformate nei posti meno frequentabili per chi le ama davvero. Con il mercato come unico parametro – stravolgendo gli scaffali e sovvertendo il tempo che i romanzi dilatano e i saggi provano a smontare – quello che rimane sono le classifiche, e i personaggi che le animano. Di scrittori nemmeno a parlarne. Si può riassumere lo stravolgimento in pochi passi: la faccia dell’autore passa dall’essere un mistero per chi legge fino all’apparire in quarta di copertina – una epifania, come raccontò Baricco che da giovane cercava il viso del musicologo Massimo Mila – e da lì, con carpiato di pixel, diventa immagine sulle pareti feltrinelliane, per poi arrivare a farsi murale nel contesto raccontato: Pasolini va in periferia, a Calvino spetta l’attico. Continua a leggere