Archivi tag: Che Guevara

Maradona è amico mio – Prefazione di Emanuela Audisio

Non c’è sfogo, non c’è retorica, e nemmeno un’illusione. C’è che Diego Armando è tutti e non tutti sono lui, anche se ci piacerebbe, c’è che Maradona è una confluenza come l’incontro del Tigri con l’Eufrate, c’è che è stato capace di attraversare molto, onestà e disonestà, mostrando che entrambe hanno una ragione, e di illuminare povertà, ricchezze, vanità, quante volte figlio mio, molte padre, ogni volta che ho potuto. C’è che la vita va storta, come i dribbling, e a certe finte finisci per crederci anche tu, poi ti tuffi e scopri che il mare del tempo è una superficie dura, che fa male, che gli specchi sono tremendi, nella loro mancanza di fantasia. Carnera, Jes­se Owens, Coppi, Bartali, Pelé, Clay-Ali, Best, Cruijff, Maradona; perché i campioni dello sport sono l’edera intrecciata alla nostra vita e noi continuiamo a scrivere le nostre iniziali su quel tronco? Continua a leggere

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Dalla prima lettera di Houellebecq a Bielsa: Un grandioso progetto per voi mentecatti sottomessi

Monsieur Bielsa,

mi hanno riferito della sua battuta sulle mie poesie, del suo paragone con Ribéry, che in effetti gareggia con me in quanto a perversioni, per questo, sappia che adoro chi mi denigra, amo chi non mi striscia ai piedi, come fanno spesso gli inviati dei giornali italiani, insopportabili con le loro domande politiche, che mi diverto a stracciare, invece con lei vorrei fare un discorso più complesso: so di potermelo permettere, e spero che Lei sia in grado di rispondere e soprattutto d’agire, nel caso si faccia aiutare dalla redazione de L’Equipe. Dietro la sua compostezza, dietro la sua educazione borghese argentina, leggo tutto il disprezzo – largamente giustificato – per la Francia, in fondo il nostro è un campionato minore, preda degli arabi, ai quali abbiamo consegnato Parigi e ora gradualmente tutto il paese. Continua a leggere

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Fidel y Diego

Una fortuna per entrambi: due icone, due entità quasi sovrannaturali, due uomini estremi che si riconoscevano e usavano, salvandosi. Insieme si rimettevano a cercare la gratitudine pubblica con un azzardo sentimentale da padre e figlio. Diego Maradona nel 2000 era sfinito dalla droga, aveva chiuso col calcio, bordeggiato la morte e visto el barba; Fidel Castro aveva bisogno di un testimonial per la sua rivoluzione sempre più stanca; unirono necessità, desideri e orizzonti: ne venne fuori un romanzo pop. Continua a leggere

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Un tango lungo 25 anni

Il fantastico come nostalgia, diceva Cortázar, un tango lungo venticinque anni: da Maradona a Higuain, ballando con Napoli. Sulla topografia sentimentale. Dai campi ai locali, da la Bombonera al Monumental al San Paolo, dal Samovar de Rasputin al Folies Bergères arrivando a Castel Volturno. Dentro ogni tango c’è una donna, un pezzo di città e il riassunto di una vita, un romanzo in tre minuti. Per farlo ci vorrebbe Enrique Santos Discépolo, il filosofo del tango – figlio di un napoletano – quello che lo definì: “un sentimento triste che si balla”. Continua a leggere

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