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Oh, Wanda mi abbracci forte e poi twitti

A ricercare, la sostanza di Wanda Nara è tutta in Twitter. Oh, Wanda mi abbracci forte e poi twitti. La contemporaneità tra il suo quotidiano (sesso compreso) e i centoquaranta caratteri consentiti è totale, con aggiunta di foto. La descrizione delle sue giornate in rete risente molto dell’obiettivo da raggiungere. Questa è l’estate del loro scontento, suo e di Mauro Icardi. L’Inter è in un momento di passaggio tra proprietà e loro hanno capito che è tempo di partire. Tweet dopo tweet, Wanda sposta Icardi dai campi agli aeroporti, da Milano a Londra e ora a Napoli. Una partita renziana a tre punte: facebook, twitter e instagram. Anche sull’incontro con De Laurentiis ha fatto sapere di non esserci, di aver mandato un intermediario, restando in ufficio a Milano, e lasciando un bacio con accluso smile. Continua a leggere

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La bohèmassimo

ROMA, TEATRO BRANCACCIO . PARTITO DEMOCRATICOMassimo D’Alema è il nuovo sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano, a deciderlo è stato Riccardo Muti da poco presidente della Repubblica (con i decisivi voti dei dalemiani). Appena insediato è cominciata una contrapposizione con il direttore d’orchestra che durante le prove de “La bohème” non voleva accettare la rilettura dalemiana dell’opera di Puccini, eppure si trattava di piccoli stravolgimenti, intanto di chiamarla “La bohèmassimo”, Continua a leggere

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Le trattative

112Alla fine Gian Carlo Caselli ha scritto il suo romanzo: “Le trattative” (Einaudi, pp. 516, euro 25), un grande affresco della storia d’Italia dal Risorgimento a Renzi, con tutte le volte che si è trattato per qualcosa: da Pisacane a Pisanu. Il romanzo scorre veloce come una sentenza, senza articoli del codice da citare, e ancora una volta è attraverso la finzione che si riesce a raccontare l’anomala storia italiana, solo coprendo con l’immaginazione i buchi lasciati tra una svolta e l’altra, ad ogni cambio di passo. Continua a leggere

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I cowboys siciliani vanno in America

MNessuno si aspettava da Pippo Baudo il grande romanzo italiano, tutti leggevano Alessandro Baricco, guardavano ai Wu Ming, lo pretendevano da Scurati, e invece l’erede di Tomasi di Lampedusa è il grande presentatore televisivo. Nella versione imbiancata alla Valerio Massimo Manfredi e nei tempi di attesa di un nuovo programma, ha scritto i “I cowboys siciliani vanno in America” (Mondadori, pagg.512, euro 25), la storia della famiglia Bartoli che va dalla Sicilia del dopoguerra a Obama presidente. Continua a leggere

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