Archivi tag: Di Bartolomei

Alla fine il calcio sarebbe ancora uno sport

Gira sempre di meno per gli stadi è stanchezza o si è scocciato?
«Un po’ mi sono scocciato è inutile negarlo, li ho visti tutti i campi, mi sono fatto da parte per quelle che sono le trasferte, poi le vedo in televisione perché ne devo scrivere, però è un calcio che fa di tutto per non essere amato, francamente. Ormai si parla soprattutto di soldi, anche in questo precampionato non ho sentito parlare degli schemi di gioco, dei giocatori se non in termini monetari, si parla solo di investimenti, delle banche, di fideiussioni, di coperture, sarebbe ancora uno sport, dico alla fine il calcio sarebbe ancora uno sport. Sembra che sia più importante vendere due magliette del Milan a Pechino che fare un gol». Continua a leggere

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Il più maldestro dei tiri

In un campo affollato, a ridosso dell’area di rigore, c’è Andrea Pirlo pronto a calciare una delle sue “maledette” come le chiama Fabio Caressa, e nell’altra area c’è Silvio Berlusconi che fa “Il Venezia” – uno che non passa il pallone – secondo la definizione di Massimo Fini, due destri: uno di ordine, l’altro di caos. A centrocampo ci sono Nibali e Pantani, Iniesta e Zidane, Brera e Prodi, sulle fasce Lentini, McNamara e Donovan, Mastroianni, Giordano Bruno e Volonté, Baricco e Inzaghi, Renzi e Obama; in difesa: Zizek, Herzog, Scirea, Di Bartolomei, Materazzi, Veltroni, Berlinguer, Roger Casement; in porta Bruce Grobbelaar e Buffon, Zoff e Gordon Banks; in panchina un mucchio di gente: Mourinho, Guardiola, Di Matteo, Rocco, Sacchi, Del Bosque, Zeman, Bielsa, Boskov, Benitez, Agnelli, Conte, Allegri, Putin, Manzoni, Dino Risi, Cacciari, Letterman e tanti altri. Continua a leggere

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Totti re-wind

o_roma_totti-3088903Quando ormai sembrava essere diventato una star della pubblicità è arrivato Zeman a regalargli un tempo supplementare, così Francesco Totti ha conosciuto una nuova giovinezza. È dimagrito, corre, recupera ma soprattutto si diverte, non solo a lanciare i compagni, a scambiare velocemente o a smarcarli e di tacco, ma a fare gol. E prima di Zeman, era stata Rosella Sensi a fargli un contratto fino al 2014, scommettendo al buio, su un campione che sembrava avere più futuro in tv che in campo, con la moglie Ilary Blasi i giornali si divertivano ad immaginarli in una riedizione di casa Vianello per l’intimità familiare esibita in diversi spot. A vederlo ora il ragazzo che non si è mai tolto la maglia della Roma e l’ha pagata in termini di carriera non certo economici, per fare il Re a Trigoria si è perso il Real Madrid e forse anche qualche squadra inglese, biglietto aereo, partite di Champions e sicuro Pallone d’Oro. Continua a leggere

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