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Calasso: divinità adorniana

i__id10441_t1578453437Calasso: s.m. 1) divinità adorniana venerata dai Fazio e dalle anime perdute nonostante i viaggi in India (es: “Io sono il grande Calasso, figlio di Adelphi, della tribù dei Simenon, della terra desolata dei Gallimard, uno degli ultimi sette saggi dei Baggott, colui che può leggere nei Sottsass, ma anche nella Malaparte e nei carnevali”); 2) piccola città greca composta di rovine che aspetta di diventare Atene (es. “Il Calasso di Rodi”; “Come so’ ste olive? Calasse, eh, dì la verità”; 3) biografo di Kafka, Tiepolo, Baudelaire e Jovanotti (es. “Ciao mamma guarda come mi diverto alle nozze di Cadmo e Armonia”); 4) agg. Indica uno studio matto e disperato del sanscrito fino al punto di dimenticare la figa (es. “Miopia, astigmatismo e Calasso”); 5) gesuita del XIX secolo, sosteneva gli apparissero sant’Ignazio da Loyola, Bobi Bazlen e Joseph Roth, in molti ancora ci credono (es. “A quel punto della classifica dei più venduti, Calasso andava sempre in estasi mistica, gli si azzerava la salivazione e partivano le apparizioni”); 6) mortificatore della speranza rivoluzionaria collettiva e responsabile dell’invalidamento della possibilità corale sovversiva, secondo le Brigate Rosse (es. “Prima Linea spara, Pessoa non risponde”); 7) Monatto simenoninano a Milano (es. “Col suono d’un campanello, che gli Oscar Mondadori si spostassero”); 8) carro armato, in dotazione ai Chatwin (reparti speciali inglesi d’assalto), indistruttibile (es. “I calassi fari spenti nella notte sotto la pioggia / hanno lasciato strane tracce in Patagonia / piene di sabbia sugli scaffali).

[l’illustrazione è di Tullio Pericoli]

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Bestiario giornalistico

1) Il critico cinematografico: amico dei registi e degli attori che non capisce un cazzo di cinema e scrive male, ma quando chiama gli rispondono tutti perché è il figlio del produttore.
2) Il critico cinematografico/2: che non capisce un cazzo di cinema ma ne scrive sempre male da Kubrick a Lumet fa tutto schifo e poi se ne esce con un thailandese che filma barattoli d’ananas.
3) Il critico cinematografico/3: che non capisce un cazzo di cinema ma ne scrive sempre bene da Guadagnino a Muccino è tutto Spielberg. Continua a leggere

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Un anno marziano di libri necessari

A fine anno nelle redazioni culturali serpeggia il panico, tutti si guardano cercando di salvare qualcosa tra i numerosissimi libri stampati sulla soglia dell’effetto Potëmkin e della boiata pazzesca. E per sfangarla si lancia la pagina oltre il presente con le interviste ai direttori editoriali che, tra ampie premesse, illustrano i gialli e le traduzioni che arriveranno, l’immancabile giovane promessa e il solito affermato scrittore che finalmente ci darà il grande romanzo italiano. Continua a leggere

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Editoria

Si conobbero in una antologia,

si frequentarono in un premio letterario,

si sposarono in due romanzi differenti,

andarono in crisi in un saggio,

si tradirono in un instant book,

si lasciarono con ode.

Moriranno in prosa.

 

 

 

[foto di Josef Koudelka]

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