
Kobe Bryant: Fellini gioca a basket

Ha cercato a lungo una pagina che lo guidasse per il suo libro su Alberto Moravia, poi è volato in Italia. Tre giorni a Roma: interviste con le donne dello scrittore e visita alla sua abitazione. A lui sembra di perdere tempo. Joyce, invece, è entusiasta della città e dell’atmosfera, a lei non interessa il suo saggio ma questi giorni di vacanza. Dicembre inoltrato e c’è un sole da primavera, dopo aver passeggiato a lungo per i fori, ha deciso di andare a Sabaudia: la città giovane e di marmo voluta dal Duce, le ville sul mare, la sua tranquillità, l’atmosfera di luogo d’élite persa, il posto dove Moravia consumava l’estate. Gli è parsa l’unica via d’uscita. Non sa perché si è trascinato fin qui, ha anche preso un anticipo da una rivista per un articolo sui luoghi di Moravia che non ha voglia di scrivere. Continua a leggere
Za è una filastrocca allegra, una di quelle di Rodari, in apparenza semplice e scanzonata, ma mentre la leggi, ridendo, scorgi la complessità, il ritmo, la musica, l’ironia. Za è una lunga sequenza che stupisce. Za che s’illumina come Eta Beta, e ha sempre pronto una soluzione. Za in bici. Za che insegue la realtà. Za con il basco di sbieco e gli occhiali neri come una mascherina. Za che dice CAZZO alla radio. Continua a leggere