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Mamma Camorra

La nuova serie di Sky “Mamma Camorra”, ha fatto registrare degli ascolti da Festival di Sanremo. Terminata ieri sera con l’ultima delle cinque puntate, anche in replica ha staccato Montalbano. Girata in segreto a Cinecittà per quattro soldi, sta avendo un ritorno enorme. Per i pochissimi che non l’hanno vista, è la storia di Arena Rosaria:  mamma killer che si vede costretta a uccidere dopo che le chiudono la piazza di spaccio e le sparano Pugliese Ciro di anni 21, unico figlio che studiava all’Orientale e aveva anche fatto l’Erasmùs a Londra con tanti sacrifici. Sì, gli sceneggiatori hanno pensato a Vincenzo Cerami e Mario Monicelli di “Un borghese piccolo piccolo” ma facendone una vasciaola grossa grossa, l’ingombro della signora Rosaria è da Bud Spencer Continua a leggere

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Di che cosa parliamo quando parliamo di reality?

small_110504-164803_mi220704spe_0010In principio fu “Il grande Fratello”, poi il diluvio: isole, talpe, fattorie. In una riffa di prove estreme, mostre di corpi e cadute, prove e confessioni, reclutando attori, cantanti, guitti, atleti e gente comune, in una unica insalata di giungle e metropoli, cucine, capanne e sale da ballo, vivi, morti, boss, paure, segreti, manie, fobie, che riducono il mondo ad un unico grande condominio con la televisione che fa da portiere, cambiando solo lingua. Continua a leggere

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when i’m on my own

Dalla Puerta del Sol a Wall Street c’è lo stesso parallelo, Madrid  e New York stanno sedute sul 40esimo, e si passano l’indignacion – da stomaco a bocca – che negli Usa diventa occupation (di Wall Street). Hanno cominciato i greci, in pochi ne hanno ascoltato le proteste, anche perché erano cicale, Strauss-Kahn ancora non imputato ma giudice e padrone, li aveva zittiti, consigliando di lavorare, anche se si moriva per strada. Poi, è partita la rivoluzione islamica: Tunisia, Egitto, Libia, Siria. Dopo, sono arrivati gli spagnoli, e lì c’era da ascoltare, anche perché avevano occupato una piazza in pianta stabile. Intanto, bruciava Londra, ma era una rivolta per le cose, durata poco, più saccheggio che ideologia. Infine, è arrivata l’America, con una protesta nella stanza dei bottoni, Wall Street, e lì non puoi far finta di nulla, devi farci i conti per forza, e andare indietro con un lungo flashback, sì, c’è Michael Moore alla cinepresa, e tanti attori intorno, ma il film riguarda noi, gente normale. E mentre già partono i paragoni col il movimento hippy, segniamo la differenza: loro lottavano per mantenersi vivi, dovevano scampare una guerra, e avere un futuro. I ragazzi di oggi, lottano per avere una vita, e un presente. Una coscienza diversa dagli hippy, che sperimentavano e potevano permetterselo, a New York c’è una maggiore consapevolezza, sanno cosa colpire, il male diffuso è l’economia che ha sostituito la politica  (in Vietnam ci dovevi andare per forza, in Iraq ci vai per pagarti l’università, il muto della casa). Continua a leggere

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