Archivi tag: Frank Capra

Ayrton Senna, un’altra storia

Senna kart 1Aveva l’amore per la meccanica insinuato nelle profondità del codice genetico: e ne fece vertigine. Ayrton Senna era il fondatore di un impero basato sui sorpassi impossibili, in spazi risicati, e in imprese che richiedevano uno spossamento pari solo a quello di certi stregoni di Haiti. Parlava con Dio, lo vedeva, e un po’ lo incarnava in qualche curva, certo, non nell’ultima, dove venne sacrificato. Oggi avrebbe sessantadue anni e no, non lo abbiamo visto invecchiare. È lecito immaginare un finale diverso, c’è il bivio, c’è quella possibilità, come ha fatto Quentin Tarantino in “C’era una volta a… Hollywood” ridando la vita a Sharon Tate, Continua a leggere

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Straziami 4 a 1, ma di baci saziami

spalletti-sabatini-1024x705Un bacio da fandango, inteso come film e ballo, tutto insieme, quello di Luciano Spalletti a Walter Sabatini nel post gara di Napoli-Salernitana. Uno slancio dannunziano che ristabilisce priorità. Perché d’un colpo annulla le televisive precauzioni per il Covid facendo vincere l’umanità, si smarca dalla moderazione calcistica, dimentica la realtà e lascia vincere l’amore virile che porta verso Sabatini. Continua a leggere

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Due portieri davanti alla grande occasione

Quelle strane occasioni, che solo un mondiale sa dare, tipo stare di fronte all’impensabile. È quello che è successo a Hannes Halldorsson (islandese) e a Alireza Beiranvand (iraniano) che si sono ritrovati a undici metri da Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, i migliori, i dominatori, gli inarrivabili, i marziani, eppure erano lì umani, troppo umani, al punto di farsi parare il rigore calciato. Continua a leggere

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Favaramericana

Nella provincia di Girgenti, nella Sicilia inventata di Camilleri, tra l’abusivismo e i crolli, a Favara, ci sono Sette cortili che fanno un progetto vero. Bianco Guggenheim. Una farm, con un linguaggio estremo, che prova a ribaltare tutto: cultura mafiosa, illegalità edilizia, tempo immobile. Un progetto che va oltre gli esperimenti di Gibellina e Salemi, ma non usa i Comuni, non spende soldi pubblici, e coinvolge la gente, in un contrasto irreale che vede le foto di Terry Richardson stare sotto il naso delle signore del quartiere con una sorprendente normalità: come se i Sette cortili fossero la Quinta strada. Continua a leggere

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Non c’è che una stagione: l’estate

Quando dice: «io provo a fare commedie», abbassa la voce, ed è lì che viene fuori l’Enrico Vanzina che non insegue suo padre Steno ma prova a continuare la sua lezione, con amore, senza gara, anche dopo aver sceneggiato più di cento film. È bravissimo nel raccontare le storie della sua vita, nell’evocare i ricordi, cambiando voci e lingue, recitando gli incontri, mimando le facce e la gestualità delle persone conosciute, alternando leggerezza e malinconia, dettagli e campi larghi, è il cinema che si fa a parole, quello che precede la scrittura e poi il girato: che spetta all’altro pezzo della coppia, il fratello Carlo. Insieme possono dire di aver vissuto e di averlo saputo raccontare. A loro si deve il film che dopo “Il sorpasso” di Dino Risi è riuscito a catturare il sentimento dell’estate: “Sapore di mare”. «Noi volevamo proprio evocare “Il Sorpasso”, che rimane il film più bello del cinema italiano: un viaggio, una auto, due amici, ferragosto e il senso della vita. Abbiam cercato anche Catherine Spaak ma non poteva. E, poi, proprio quelli che i produttori non volevano, sono stati gli attori che più hanno beneficiato di quel film». Continua a leggere

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