Archivi tag: fútbol

Il calciomercato e la giostra delle mogli

Dove un tempo Rita Pavone poteva cantare e lamentarsi della solitudine domenicale – causa pallone – ora, invece, c’è l’iperpresenza delle mogli. Dove un tempo il calciatore era pirata che vinceva le reticenze anche di mammà, ora ubbidisce e segue un protocollo familiare che lo vede ubbidire alla moglie come e più che allo sponsor. Insomma, è finita l’era del calciatore libero che inseguiva il campo e poi ragionava sul resto, ora vince e sempre più spesso prevale la scelta della consorte, che se non va allo stadio a twittare sul modulo scelto dall’allenatore, se non è in tivù a dire come meglio passare il pallone al marito, è in giro nella città giusta: scelta non per la squadra ma per quello che c’è intorno. Continua a leggere

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Lionel Messi in modalità Diego Maradona

Dopo aver superato numerosissime volte il centrocampo col pallone al piede ed essere entrato nelle aree di rigore avversarie con alterne fortune – bisogna distinguere le incursioni fatte con la maglia del Barça da quelle con la maglia dell’Argentina – Lionel Messi ha provato a superare i limiti della polemica, divenendo un maradoniano fuori dal campo, entrando in conflitto per la prima volta con una autorità. Continua a leggere

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Da Rutelli al Partito Comunista Cinese: metodi e ricerca

In tribuna c’è Francesco Rutelli, ormai dirigente ritirato a vita privata – una sorta di Ferguson – che paragona la Margherita alla cantera del Barcellona per capacità di produrre talenti. In mezzo al campo, c’è l’arbitro Boldrini che sentenzia l’elezione di Mattarella senza nemmeno doversi più chiedere attraverso Concita De Gregorio – come avveniva per i tedeschi ai danni del Brasile – perché non si fermano? Davanti ai voti che fioccano inaspettati, proprio perché dichiarati. L’ultrà Moretti che inveisce proprio contro Rutelli e Fassino, urlando: «con questi dirigenti non vinceremo mai», è la dimostrazione che il calcio è attesa e lenta costruzione e soprattutto che la curva non sa aspettare. Continua a leggere

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Non bisogna farsi ingannare dalle etichette

Disteso con innata lascivia sulla sua poltrona, sorseggiando l’immancabile whisky come Yanez l’ennesima sigaretta, il trainer del Cagliari Manlio Scopigno ripassa su un Bignami la storia della filosofia. È o non è l’allenatore filosofo? Non porta maglioni dolcevita che più esistenzialisti non si può? E allora: tutto scorre, anche il migliore dei single malt. L’uomo è la misura di tutte le cose, il cocktail ne è la mistura. Nulla è, perché se anche qualcosa fosse, non sarebbe conoscibile: e se pure fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile. Se poi fosse comunicabile, magari non ce ne fregherebbe niente. Per questo Scopigno parla per enigmi, o per sofismi. Una volta ha rivolto un’aspra censura all’arbitro Lo Bello: «Lei ha sbagliato la fenomenologia» (fra i denti però, dopo una opportuna epoche, aveva aggiunto meno filosoficamente: «coglione!.  Continua a leggere

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