Ciro Immobile è un reduce, uno di quegli attaccanti che vengono da un mondo lontano. Connette due tempi, non solo il centrocampo con l’attacco del suo Torino. È uno di quei calciatori che sembra appena uscito da un temporale, una partita giocata nel fango, viene da lontano, tira da lontano, andrà molto lontano. Lo immagino arrivare anche agli allenamenti mattutini come uno che ha appena superato una trincea, un confine. Non è solo la sofferenza di una carriera di alti e bassi, prima fenomeno a Viareggio, capocannoniere in B col Pescara, poi delusione al Genoa, ora di nuovo in cima, davanti a Tevez, Higuain, Toni, Gilardino, Balotelli e via andando. Continua a leggere →