Archivi tag: Gigi D’Alessio

Mamma Camorra

La nuova serie di Sky “Mamma Camorra”, ha fatto registrare degli ascolti da Festival di Sanremo. Terminata ieri sera con l’ultima delle cinque puntate, anche in replica ha staccato Montalbano. Girata in segreto a Cinecittà per quattro soldi, sta avendo un ritorno enorme. Per i pochissimi che non l’hanno vista, è la storia di Arena Rosaria:  mamma killer che si vede costretta a uccidere dopo che le chiudono la piazza di spaccio e le sparano Pugliese Ciro di anni 21, unico figlio che studiava all’Orientale e aveva anche fatto l’Erasmùs a Londra con tanti sacrifici. Sì, gli sceneggiatori hanno pensato a Vincenzo Cerami e Mario Monicelli di “Un borghese piccolo piccolo” ma facendone una vasciaola grossa grossa, l’ingombro della signora Rosaria è da Bud Spencer Continua a leggere

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I dubbi del maratoneta

L’allenatore che dubita dei suoi dubbi ha vinto il titolo d’inverno. Da Napoli al Napoli. Nel giorno del suo compleanno – Maurizio Sarri nasceva cinquantasette anni fa – riporta la squadra in testa e chiude il girone d’andata con un mucchio di dati a suo favore, ma non avendo mai visto vincere una maratona a ventuno chilometri, “bisogna ancora correre”, come ha ribadito nel post gara, riportando tutto al campo, quello della prossima partita: le cose vanno bene ma c’è ancora da pedalare. Continua a leggere

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Parco giochi Scampia

Entrance to cabaret club in hotel ZhemchuzhinaAdesso che a Scampia c’è il museo della droga “Amy Winehouse” e a inaugurarlo è venuto Keith Richards, tutto è cambiato, ora anche Antonio Gnoli può frequentare il quartiere senza pericolo. Scampia è diventato un posto più visitato di Dubai. Un parco a tema, di un pericolo passato, grazie alla liberalizzazione delle droghe. Farne uso non è più una vergogna, e, anzi, chi spacciava deve obbligatoriamente raccontarlo in un libro con conseguente registrazione video, che poi confluirà nel grande film collettivo “Napoli trogata” curato da Gabriele Salvatores. Continua a leggere

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Rumeni di Sicilia

Vivono ibernati anche se passano le giornate al sole, o sotto le serre. Sono in Italia, da 6-7 anni, hanno imparato la lingua guardando la tv, ma non cucinano italiano, non vogliono restare, non vogliono che i figli crescano qua, sono i rumeni di Sicilia, nomadi per sopravvivere. Contadini per forza. Comparse di passaggio. Se non li vai a cercare rischi di non vederli mai. Vengono da paesi piccoli, che stanno ricostruendo da qua, un passo alla volta, una stanza all’anno. Il loro immaginario è rumeno e va da Hagi a Mutu, eroi tristi che l’hanno sfangata, ascoltano Gigi D’Alessio, Laura Pausini, tifano per la Juve, ammirano Totti. Le loro abitazioni: piccole, vuote, orientate alla nostalgia di casa come le preghiere dei musulmani a La Mecca. Continua a leggere

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