Archivi tag: Giuseppe Berto

Librerie nemiche del popolo

Dove un tempo c’erano gli scaffali di Adelphi ora c’è il castello di Hogwarts – nella riproduzione della Lego – con Harry Potter che si è sostituito a Bobi Bazlen. A forza di tirare dentro le librerie la riproduzione di quello che era uscito dalle pagine dei libri: le hanno trasformate nei posti meno frequentabili per chi le ama davvero. Con il mercato come unico parametro – stravolgendo gli scaffali e sovvertendo il tempo che i romanzi dilatano e i saggi provano a smontare – quello che rimane sono le classifiche, e i personaggi che le animano. Di scrittori nemmeno a parlarne. Si può riassumere lo stravolgimento in pochi passi: la faccia dell’autore passa dall’essere un mistero per chi legge fino all’apparire in quarta di copertina – una epifania, come raccontò Baricco che da giovane cercava il viso del musicologo Massimo Mila – e da lì, con carpiato di pixel, diventa immagine sulle pareti feltrinelliane, per poi arrivare a farsi murale nel contesto raccontato: Pasolini va in periferia, a Calvino spetta l’attico. Continua a leggere

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I tre giorni del Condor applicati alla cultura italiana

Dice Mario Vargas Llosa che un romanzo, se è un buon romanzo, “ci libera dalla nostra condizione limitata facendoci vivere in modo più ricco e più profondo”, da questo possiamo dedurre come mai siamo così annodati e poveri quando entriamo ma soprattutto quando usciamo da una libreria. Perché a volerne cercare, negli ultimi dieci anni, facciamo quindici ma pure venti, di romanzi italiani capaci di salvarci: diventa dura. Continua a leggere

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Giuseppe Berto: il mare da dove nascono i miti

berto_magnani-1728x800_cApparteneva a quella cattiva gioventù da cancellare, Giuseppe Berto: volontario in Africa, dimenticato prigioniero militare a Hereford in Texas con Albero Burri, Dante Troisi, Gaetano Tumiati, poi scrittore da bestseller e sceneggiatore. L’Italia usciva dalla guerra e voleva dimenticare, omettere i conti con il passato, perdonare emarginando, senza discutere, non fare passi verso la sua sbagliata coscienza, agì d’istinto, rimosse, disprezzò; la gente come Giuseppe Berto ne fece le spese, e perdemmo tutti. Continua a leggere

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