Saltano agli occhi: una locomotiva russa che ha visto molte stagioni, la parete puzzle – coloratissima di incastri blu, arancio, rossi – che annuncia treni in arrivo e partenza: figlia di un tempo lontanissimo quando la stazione di Bucarest non aveva McDonald’s agli angoli e la luce di un film di Nikita Mikhalkov. E il treno che sto per prendere era quello dell’amicizia “Prietenia”, prima sospeso (durante le rivolte contro il presidente moldavo Vladimir Voronin e il suo Partito Comunista, accusati di brogli, che portò giovanissimi a bruciare il parlamento e il palazzo presidenziale) e poi reintrodotto con il regime dei visti per i cittadini rumeni. Continua a leggere