Archivi tag: Hemingway

Mimmo Paladino e il cosmocalcio artistico

Adesso che il Napoli attraverso i suoi movimenti crea geometrie, che ogni azione è una vertigine di gesti, e che ogni spazio ha una impalcatura di pensiero, è giusto parlarne con un grande artista come Mimmo Paladino. Pittore, scultore, incisore, ma soprattutto uno dei pochi ad avere un linguaggio proprio, radicato, non artefatto. Una forza della natura, che diventa segno, contraddistinguendosi. Fuori dai meccanicismi della riproducibilità, oltre la banalità dell’ideologia, Paladino rappresenta la libertà di essere se stessi, senza condizionamenti di tempo. Capace di elaborare una risposta singolare, impeccabile, includente. Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Sunset Park, intervista con Paul Auster

Difficile non è sopravvivere alle guerre, ma cancellarne il ricordo. Il reduce è sempre uno straniero, soprattutto rispetto al suo passato. Che sia guerra o dolore quotidiano, è solo una questione di campi larghi, quello che rimane è la ferita. A leggere “Sunset Park” (Einaudi, Premio Napoli 2011), di Paul Auster si capisce che lo scrittore è interessato agli uomini che hanno quella ferita, e che sono finiti di fronte a un baratro, reduci senza guerre. Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , ,

Sonny Liston era mio amico

Floyd Mayweather Jr. v Manny PacquiaoLa boxe non è mai stata un pranzo di gala. Lo sapevano Mao Tse-tung, Norman Mailer, Jack London. E per fortuna non hanno visto l’incontro del secolo: Floyd Mayweather contro Manny Pacquiao. Dei due pugili sapete quello che sanno i loro commercialisti: tutto, per questo non vi ripeterò l’elenco delle cose che erano state apparecchiate per questo incontro, di quello che era stato promesso ma solo di quello che non si è visto. Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , ,

Le convinzioni dell’umidità

Vorrei tanto raccontarla come Sebald ma non sono Sebald, vorrei anche provarci, perché già solo a dirlo viene bene: Don DeLillo a Capri raccontato da Sebald, ma io non sono Sebald, e se è vero che è brutto non essere visto nei sogni degli altri è ancora più brutto saperli immaginare – i sogni – senza poi avere la volontà di esaudirli. È complicato? Lo so, anche Capri è un posto complicato, come Antonioni e il suo “Deserto rosso”, Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Uomini e lupi

Scendono i lupi a Trasacco, vengono a ricordarci chi siamo. L’Abruzzo sepolto dalla neve rivede scene da romanzo del passato, e l’animale simbolo dell’Appennino, torna nei centri abitati a ristabilire priorità, a riprendersi territorio con l’aiuto del freddo. Superando un confine che era stato dimenticato, dagli uomini e dai lupi stessi, che arrivano dove gli altri uomini non vogliono andare, a volte per pigrizia altre per meschina piccineria. E il passaggio di un animale – molto presente nei racconti, e nei ricordi: di una Italia lontanissima e povera –  riporta indietro un mondo. Da San Francesco (che ammansisce e parla col male fino a banalizzarlo a renderlo educabile: quasi una profezia visto poi l’esito), da Fedro, Esopo fino a Ignazio Silone, il lupo era la minaccia, il male, il padrone delle montagne, l’incontro da non fare, poi si è allontanato, come la neve, i pericoli sono diventati altri, i timori pure, e il lupo è diventato uomo, nel percorso inverso previsto da Hobbes: «Homo homini lupus». Continua a leggere

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,