Archivi tag: Higuain

De Crescenzo: socratico-maradoniano

Voleva fare il cantante, ma ha avuto tre vite che l’hanno portato altrove, non senza compagnia musicale: ingegnere, scrittore, regista. Luciano De Crescenzo – oggi quasi novantenne – è tra i pochi ad aver davvero acchiappato Napoli, sulla pagina, nello schermo e prima con la fotografia. Un grande amore, che, forse, solo Isabella Rossellini è riuscita a interrompere a tratti – creando piccole distanze ogni volta che tornava – quello tra la città e l’ingegnere che raccontava la filosofia al popolo. Continua a leggere

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Essere Koulibaly

La sua faccia sugli spalti, la sua forza in campo: Kalidou Koulibaly. Comincia con il suo viso sorridente moltiplicato per mille (pixel e sentimenti), ed esibito con forza, in risposta ai cori e agli insulti dell’Olimpico da parte dei tifosi della Lazio; finisce che è il migliore in campo, sfiora il vantaggio e causa il rigore che consente al Napoli la sua ottava vittoria consecutiva e a Higuain il suo ventiquattresimo gol. Insomma, Koulibaly su tutti, mancava solo che fischiasse melodie mentre usciva palla al piede dalla difesa, con una quiete tibetana e una forza da Sonny Liston: tecnica e muscoli, alle spalle i brutti ricordi della partita con la Lazio. Accudito, dai tifosi e dalla squadra, non poteva che dare il meglio in campo: per ringraziare. Svetta di testa, ruba palloni agli attaccanti del Carpi senza mai buttarli via, riparte, ricostruisce la trama del Napoli, impostando e avanzando. Continua a leggere

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I dubbi del maratoneta

L’allenatore che dubita dei suoi dubbi ha vinto il titolo d’inverno. Da Napoli al Napoli. Nel giorno del suo compleanno – Maurizio Sarri nasceva cinquantasette anni fa – riporta la squadra in testa e chiude il girone d’andata con un mucchio di dati a suo favore, ma non avendo mai visto vincere una maratona a ventuno chilometri, “bisogna ancora correre”, come ha ribadito nel post gara, riportando tutto al campo, quello della prossima partita: le cose vanno bene ma c’è ancora da pedalare. Continua a leggere

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I got the Blues

Segna, ma non ci mette il sorriso. Manolo Gabbiadini è allegro dentro, avrebbe detto Enzo Jannacci, oppure è l’attaccante che porta il blues: ‘o Giò di Pino Daniele di “I got the Blues”. La sua è una tristezza naturale, che lo conduce fuori dal cerimoniale post gol, in un entusiasmo privo di esplicitazioni, in un estetismo festante senza rito. Quello che viene dopo è contorno, che sia tristezza o connessione a uno dei tanti suoni che dipingono gli stati d’animo della città di Napoli, Continua a leggere

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Only the Goalkeeper to Beat

SSC Napoli v ACF Fiorentina - Serie APepe Reina è l’ammuina nel feudo di precisione dell’area di rigore. In un territorio di geometria delimitata: porta la passione, si fa conduttore dell’energia che dalla città si riversa sulla squadra; tanto che spesso è costretto a stare fuori dalla sua zona di sorveglianza, senza abbandono, e in molti gli danno del libero aggiunto, in realtà è l’evoluzione dei portieri che non sanno stare fermi dentro gli angoli retti. Continua a leggere

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