Archivi tag: Indro Montanelli

La speranza a Napoli non ha mai avuto vita facile

Si chiama Gennaro, come il santo protettore, è l’uomo forte – apparentemente, come tutti gli uomini forti italiani – il Gattuso chiamato a rimettere in ordine lo spogliatoio del Napoli: un commissario straordinario che parla al ventre seraesco e che rimette in asse la città col paese; con l’allontanamento di Carlo Ancelotti – il calcio non è mai solo calcio, senza scomodare Galeano – si mettono in ordine geometrico, con una linea poundiana, campo, città e regione. Continua a leggere

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Cederna degli spiriti: dai salotti ai cortei

Camilla Cederna, l’altra: donna, coscienza, giornalista, città, bellezza, intelligenza. Un mondo a parte, quello di Camilla. Beautiful e Pinelli. Jeans e salotti. Gran classe e cortei. Spietata cronaca e pettegolezzi. «Trattare con serietà le cose frivole e con leggerezza le cose gravi», uno dei suoi segreti; ma anche saper ascoltare tutti. Sullo sfondo, Milano: la sua città, la moda, il boom, la mondanità; borghesia e proletariato; e poi la politica, gli scontri, le bombe, le stragi, gli assassini di stato, le botte in questura, i morti. Continua a leggere

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Anche i banditi piangono

Un bandito da rotocalco, naufrago tra le carceri, Graziano Mesina appartiene agli uomini in fuga dalla leggi, dalle celle e dalla tranquillità. Impastando romanticismo e violenza, confondendo l’eversione con la giustizia, ha costruito la sua biografia. La metà dei suoi settantaquattro anni li ha passati in prigione, il resto ad evadere. Uno storto così non lo raddrizzi mai. È quello che avrà pensato chi gli ha inflitto una nuova pena: 30 anni di reclusione – a dispetto dei 26 richiesti dal pm –  e la revoca della grazia concessa nel 2004 dal presidente Ciampi. È la sentenza pronunciata dal tribunale di Cagliari nei confronti di Mesina per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Per i giudici, il capo storico dell’Anonima sequestri sarda, rinchiuso nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros dall’arresto nel giugno 2013, guidava un’organizzazione che faceva arrivare in Sardegna anche 15 chili di eroina a viaggio. «La droga non l’ho mai toccata e se la vedo neppure la riconosco», aveva detto Mesina in aula, negando di aver mai fatto parte di una banda: «neppure quando ero latitante». Continua a leggere

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