
Wembleyazo

Quando vengono al mondo gli scozzesi si piazzano a difesa di una porta e odiano l’Inghilterra, poi fanno anche altre cose durante la vita, ma sempre come attività collaterale. Sean Connery non s’è sottratto, un protagonista che si teneva in ombra come un difensore dietro la linea di centrocampo e davanti a quella di difesa, l’ultimo difensore del cinema, uno che giocava libero, disubbidendo con classe. Solo lui poteva essere l’Agente 007 Bond, James Bond, rimanendo Sean, Sean Connery, il libero scozzese più bello visto fuori e dentro i campi di pallone e i set cinematografici. Continua a leggere
Si sentiva in trappola senza una squadra da allenare, e lo diceva a tutti. È andato avanti così per un anno intero, rappando il bisogno, fin dal giorno dopo l’esonero dal Manchester United. Gli mancava l’odore dell’erba, lo stare nella battaglia, le polemiche, le conferenze stampa, e soprattutto le partite, insomma il suo set, aveva preso a fare il commentatore per Sky Sport UK, come calmante, dopo aver aspettato una squadra degna del suo nome, e, ora, José Mourinho, l’ha trovata, è il Tottenham. Continua a leggere
Arriva dall’Inghilterra a sanare l’inverno dello scontento giallorosso, stavolta scende a Ciampino un po’ stropicciato dopo l’esonero al Fulham, ma sempre con la favola Leicester sul petto, una medaglia a garanzia. Arriva a risolvere problemi, sapendo che a Roma «il proposito confina con l’utopia» e che – come ha scoperto il fragile Eusebio Di Francesco – «un allenatore è come un paracadutista che non sa se il paracadute si aprirà». Continua a leggere
Parava tutto, Gordon Banks, una volta anche un cane. Era il portiere inglese che incarnava lo spirito del calcio: tranquillo, coraggioso, imperturbabile. E ora che se ne è andato a 81 anni, che ha smesso di giocare su questa terra, tutto il mondo del pallone misura la sua assenza. Adesso tutti rivedono i suoi svolazzi per prendere il pallone, ripensando al fatto che era un portiere quasi per caso. Non era di quelli col sacro fuoco che fin da piccolo voleva diventare il portiere della squadra di famiglia e poi della Nazionale, no. Continua a leggere