È un gesto da copertina. Ruota tutto con una coordinazione michelangiolesca, si può leggere la tensione delle fasce muscolari, con i piedi che vanno da parti opposte. Salta e gira come un derviscio, paolorossi, la sera del 10 giugno del 1978, giocando Italia-Argentina. Formando una composizione da Piero della Francesca: la testa, le braccia e la linea – immaginaria – che le congiunge disegnano un primo triangolo che si contrappone a quello che va a formarsi partendo dal punto estremo del suo gluteo e proiettandosi verso la punta del piede sinistro e verso il tacco di quello destro, e tutta la figura del calciatore è iscritta in un quadrilatero formato dal bracciodestro-testa, manodestra-puntadelpiedesinistro, puntadelpiedesinistro-puntadiquellodestro, e, infine, taccodestro-testa. Continua a leggere →