Archivi tag: Jean-Luc Godard

Il ritiro di Federer: la fine del Nouveau Tennis

Prima di Roger Federer i tennisti si dividevano in casinisti e silenziosi, dopo in chi ha giocato e vinto/perso contro di lui. La sottocategoria è chi ha visto/toccato il Re e chi l’ha guardato in tivù perdendosi molto della sua bellezza: come spiegava anni fa Jean-Luc Godard  parlando delle regie televisive nelle partite di tennis. Federer ha fondato un nuovo tennis e di conseguenza una nuova fede nel tennis che aveva il rispetto anche degli avversari. Una chiesa tennistica fatta di mucche in garage (tranquillità e fedeltà a se stesso e al suo paesaggio), colpi vorticistici e spaccapolsi – per torsione e non forza – e commozione negli occhi di chi guardava e poi nei suoi quando poteva constatare che ancora una volta gli era riuscito di resuscitare. Continua a leggere

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Curzio Malaparte: rimescolatore di idee con casa da cinema

Tradita dal tempo, si presenta con un rosso stinto, pallido, domato, Villa Malaparte. Timida, si alza dalle rocce di Punta Masullo. Smesso il suo colore, perde esuberanza, svelando a tutti l’età. La sua bellezza formale rimane intatta, nonostante le pareti sbucciate, le finestre prive d’infissi e le impalcature che le fasciano i fianchi. Ma non spicca più come una nave capovolta finita in secca. Decadente, aggredita, guarda il mare incresparsi. La vegetazione, lenta l’avvolge. Cinge. Si allunga, provando un abbraccio. Considerata una delle costruzioni più strane e affascinanti del mondo occidentale, ora è solo un luogo d’artista, silenzioso e mesto. Memoria di ciò che è stato. Una solitaria vetta di culto. Chiusa, da conquistare in clandestinità, da spiare. Continua a leggere

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Corpo Celeste

volonte-01Un pazzo con mille voci dentro. Sguardo malinconico, zigomi alti, corpo greco. Estremo, testardo, libero. Gian Maria Volonté, attore schizofrenico, un pendolo fra storia e coscienza italiana, disposto a saltare da un capo all’altro dell’animo umano, a destreggiarsi, confrontarsi, calarsi in personaggi meravigliosi, dubbi, eccentrici, miseri. Maestro e ribelle. Capo e cane sciolto. Camaleontico sullo schermo, cocciuto, fermo sostenitore della sinistra nella realtà. Mettendo in fila i suoi personaggi si potrebbe tratteggiare una diversa storia d’Italia, vista attraverso l’interiorità del nostro carattere. Continua a leggere

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