Archivi tag: Kevin Costner

Connery: ultimo difensore di classe

Quando vengono al mondo gli scozzesi si piazzano a difesa di una porta e odiano l’Inghilterra, poi fanno anche altre cose durante la vita, ma sempre come attività collaterale. Sean Connery non s’è sottratto, un protagonista che si teneva in ombra come un difensore dietro la linea di centrocampo e davanti a quella di difesa, l’ultimo difensore del cinema, uno che giocava libero, disubbidendo con classe. Solo lui poteva essere l’Agente 007 Bond, James Bond, rimanendo Sean, Sean Connery, il libero scozzese più bello visto fuori e dentro i campi di pallone e i set cinematografici. Continua a leggere

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Icardi: tra romanzo e realtà

Gioca, litiga, scrive, istiga, divide e poi sbaglia un rigore. Mauro Icardi dopo aver vissuto pericolosamente l’estate e prima una avventurosa storia d’amore che lo ha portato a strappare Wanda Nara a Maxi Lopez, aver mischiato la sua camera da letto al campo, trovato pace, firmato un contratto, guidato una Inter sbandata alla vittoria sulla Juventus, invece di giocare e continuare a zittire i suoi detrattori, si mette a scrivere una (inutile) autobiografia e si racconta come un gangster: facendo incazzare la curva Nord interista che smentisce il suo racconto. Va bene che da grandi bisogna buttarsi via, ma Icardi esagera nel credersi Arthur Rimbaud. La sregolatezza in tutti i sensi è roba da poeti, non da attaccanti. Va bene che bisogna vivere per raccontarla ma se non sei Jack London conviene farlo dopo i settanta non a vent’anni, e questo l’ha capito persino Ausilio, il ds dell’Inter, che non corre a leggere i libri quando escono. Continua a leggere

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Uomini e lupi

Scendono i lupi a Trasacco, vengono a ricordarci chi siamo. L’Abruzzo sepolto dalla neve rivede scene da romanzo del passato, e l’animale simbolo dell’Appennino, torna nei centri abitati a ristabilire priorità, a riprendersi territorio con l’aiuto del freddo. Superando un confine che era stato dimenticato, dagli uomini e dai lupi stessi, che arrivano dove gli altri uomini non vogliono andare, a volte per pigrizia altre per meschina piccineria. E il passaggio di un animale – molto presente nei racconti, e nei ricordi: di una Italia lontanissima e povera –  riporta indietro un mondo. Da San Francesco (che ammansisce e parla col male fino a banalizzarlo a renderlo educabile: quasi una profezia visto poi l’esito), da Fedro, Esopo fino a Ignazio Silone, il lupo era la minaccia, il male, il padrone delle montagne, l’incontro da non fare, poi si è allontanato, come la neve, i pericoli sono diventati altri, i timori pure, e il lupo è diventato uomo, nel percorso inverso previsto da Hobbes: «Homo homini lupus». Continua a leggere

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