Il rapporto tra Giorgio Bocca, Napoli e il Mezzogiorno è riassumibile in pregiudizi, cattivi racconti e speranze. Tanto che è difficile scriverne senza consegnarsi al neoborbonismo con l’orgoglio ferroviario che comincia e finisce sulla linea Napoli-Portici. Ma è anche vero che senza iscriversi alla contrapposizione Nord-Sud, è facile dargli torto. Per questo va subito detto che Bocca – innegabilmente venerato maestro del giornalismo – aveva letto i meridionalisti, a differenza di tantissimi meridionali che lo contestano, che conosceva Gramsci e Salvemini, Scotellaro e Alvaro, e giù giù fino a dare ragione – tra i pochi – a Leonardo Sciascia. Continua a leggere