Archivi tag: letteratura

Viaggio alla fine di Yehoshua

Era un naso destinato alla letteratura quello di Yehoshua. Inimmaginabile per Rostand, con la stessa poesia di Dante, scritto da Gogol’ per l’intraprendenza. Pronto a perdersi nel mondo, raccontando bugie e conservando l’intuito di fiutare le più grandi. Continua a leggere

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Corpus Pasolini Nostri

Mario Tursi - fotoIl corpo di Pier Paolo Pasolini – come solo quelli di Aldo Moro e Benito Mussolini – è ancora presente tra gli italiani, come pure il suo corpus. Tanto che possiamo distinguere tra cultori del suo corpo/carne – quelli che trafficano in figurine e ne fanno un santino – e i cultori del suo corpus/carta: i cercatori d’opera. Anche se Pasolini, il suo corpo e il racconto dei corpi stanno al centro del corpus, quindi si crea quello che potremmo chiamare “caos pasoliniano”: una confusione di carne e parole. Tutta la letteratura è distinguibile in scrittori-corpo – come Curzio Malaparte, dove l’immagine si sovrappone all’opera – e scrittori corpus – come Roberto Calasso, dove l’opera supera l’immagine di sé – solo per stare al secondo Novecento italiano; nel caso di Pasolini abbiamo uno scrittore corpo&corpus con una commercializzazione del suo corpo che lotta con la radicalizzazione della sua opera. Continua a leggere

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Prova a prendermi. Ottant’anni di fuga di Bob Dylan

190250752_4640169349333557_1334313514548784850_n1. Enigmista, occultatore, costruttore della realtà a strati. Dylan ama disseminare se stesso nelle immagini e nelle canzoni per farsi scoprire e darsi nuovamente alla fuga.

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Leonardo Sciascia: difformità italiana

Cento anni – di solitudine – dalla nascita di Leonardo Sciascia: una difformità della letteratura italiana, senza eredi, ma ancora presentissimo in libreria e nel dibattito culturale e politico. La sua forza è nelle sue scelte: Sicilia, lingua, scetticismo/pessimismo, pensiero mediterraneo (con Albert Camus), marginalità (apparente), ironia, senso di giustizia.  La sua non è una Sicilia barocca, no, ogni volta sembra farsi deserto, che come diceva Borges è il più grande labirinto del mondo. Continua a leggere

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Schwartz – Pasolini: la giusta distanza

Ci voleva la distanza di un americano, Barth David Schwartz, per dipingere il ritratto di Pier Paolo Pasolini, senza tralasciare – come nei quadri di Leonardo – lo sfondo, o il contesto come avrebbe detto Leonardo Sciascia, né perdersi i dettagli. È un librone quello scritto da Schwartz, “Pasolini Requiem” (ripubblicato da La nave di Teseo, uscito nel 1995 da Marsilio), quasi novecento pagine per provare a farci stare la disperata vitalità pasoliniana. Tutto sembra rispondere ad alcuni dei versi del poeta: “la morte non è / nel non poter comunicare / ma nel non poter più essere compresi”, Schwartz prova a far parlare tutti, a leggere ogni pagina, a spiegare ogni storia, incontro, fatto, riportando trame dei film e stralci di poesie, diari, romanzi, articoli e saggi, in una bio-antologia commentata, e ancora non basta, Continua a leggere

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