L’unica vera utopia italiana è il posto fisso. Condizione trasversale che univa l’Emilia Romagna alla Sicilia prima dell’avvento del leghismo delle partite Iva, e che ora è un desiderio clandestino come un tempo certe perversioni sessuali, per questo viene ripescata da Checco Zalone e Gennaro Nunziante in Quo vado? Parafrasando il filosofo Renzo Arbore: nella vita stai bene fino a quando sei legato alla scrivania di un pubblico ufficio, che dopo lo sdoppiamento dei telecomandi rimane una delle poche certezze del Novecento. Purtroppo è sempre più difficile conservare il posto fisso, come sa Zalone – Luca Medici – tocca lottare contro le riforme che provano a minare la tranquillità dell’uomo medio italiano. Intossicato da un ministro smanioso di lasciare il segno e trasformare in cifre e percentuali il suo attivismo, Continua a leggere