Che poi ogni volta che dici Baggio ti viene da dar ragione ad Emanuela Audisio, che meglio di tutti ne ha disegnato il profilo. Una figura omerica, dice lei, andata oltre il dolore, un giocatore non rinascimentale ma cubista, sbilenco. Uno che faceva precedere i suoi gol da delle marce scombinate. Continua a leggere