Da «Batti lei?» agli scolapasta d’oro, tra cinema italiano e Coppa Davis c’è più osmosi che separazione. Dopo le spalle tristi per Moretti e gli allenamenti di Garrone con Nick Bollettieri, arriva “Una squadra” di Domenico Procacci, epica di un tempo perduto e sigillo di un legame tra narrazione e azione.
Per calcolare la distanza dal 1976: una canzone di Domenico Modugno valeva più di una relazione di Gian Carlo Pajetta. Oggi abbiamo solo foto di trapper tra cocktail, salotti e concerti. Continua a leggere