Gli hotel del Cairo non riescono a tirarsi fuori dal rumore. All’inizio della stagione le cose non andavano male come adesso: tutto sembrava poter reggere ancora per molto, invece, ora, ci sono più cammelli che auto. L’attore col cappotto ha una stanza prenotata a suo nome per sempre. La gente non fa che piangere, e a nulla servono le sue vecchie interviste. Il venditore all’angolo, quello dei bottoni come uova d’oca, ogni mattina urla: «bisogna seppellire gli asini davanti alle cattedrali, e smetterla d’aspettare». L’attore era sordo da un orecchio per questo gli sorrideva passando. Tutte le volte guardando quell’uomo recitare la sua parte pensava senza dirlo: i commedianti provengono dall’inferno, e lì, spariranno. Se lo sapessero, smetterebbero di recitare. Continua a leggere →