Archivi tag: Pasadena

Baggio: figura omerica

Che poi ogni volta che dici Baggio ti viene da dar ragione ad Emanuela Audisio, che meglio di tutti ne ha disegnato il profilo. Una figura omerica, dice lei, andata oltre il dolore, un giocatore non rinascimentale ma cubista, sbilenco. Uno che faceva precedere i suoi gol da delle marce scombinate. Continua a leggere

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Pasadena, una sconfitta berlusconiana

E quante volte Berlusconi ha rigiocato Italia-Brasile a Pasadena, senza i rigori sbagliati, maledicendo Romario scopertosi – solo anni dopo – comunista e irridente del povero Pelé governativo; con il rigore di Baggio cade il suo primo governo, prima ancora dell’avviso di garanzia, e del debole pressing a centrocampo di Bossi e D’Alema. È a Pasadena, col mondiale mancato, che si interrompe il primo progetto di B, Continua a leggere

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Il più maldestro dei tiri

In un campo affollato, a ridosso dell’area di rigore, c’è Andrea Pirlo pronto a calciare una delle sue “maledette” come le chiama Fabio Caressa, e nell’altra area c’è Silvio Berlusconi che fa “Il Venezia” – uno che non passa il pallone – secondo la definizione di Massimo Fini, due destri: uno di ordine, l’altro di caos. A centrocampo ci sono Nibali e Pantani, Iniesta e Zidane, Brera e Prodi, sulle fasce Lentini, McNamara e Donovan, Mastroianni, Giordano Bruno e Volonté, Baricco e Inzaghi, Renzi e Obama; in difesa: Zizek, Herzog, Scirea, Di Bartolomei, Materazzi, Veltroni, Berlinguer, Roger Casement; in porta Bruce Grobbelaar e Buffon, Zoff e Gordon Banks; in panchina un mucchio di gente: Mourinho, Guardiola, Di Matteo, Rocco, Sacchi, Del Bosque, Zeman, Bielsa, Boskov, Benitez, Agnelli, Conte, Allegri, Putin, Manzoni, Dino Risi, Cacciari, Letterman e tanti altri. Continua a leggere

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Higuain e la triste sindrome del tiro sopra la traversa

HiguainIl rigore, quello perfetto, dopo Pasadena lo sapete tutti, è quando va dentro, non importa come, che sia cucchiaio o punta, palombella o fucilata, in un modo o nell’altro, basta che finisca alle spalle del portiere, nella sua porta, che lo costringa alle genuflessione e conseguente raccolta del pallone in fondo alla rete. Persino Heidegger in “Essere e tempo”, girava intorno alla questione, sapendo che non è facile per nulla la vita di uno che va dagli undici metri, in una partita decisiva per la stagione. Continua a leggere

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Lacrime di Champions

XAl fischio finale verranno pesate soltanto le lacrime, nonostante i gironi Champions e i gol. Quelle di Gonzalo Higuain, che si fanno fiume e avvolgono il San Paolo. Piange senza vergogna l’attaccante argentino, a differenza di Callejon che si maschera il viso con la maglia gialla e se ne sta in ginocchio. Higuain no, in piedi, mostra la sua faccia da Alessandro Magno, esibisce le lacrime, dopo un gran gol e una grande partita, e viene tenuto in una scena caravaggesca da massaggiatori e compagni. Continua a leggere

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