Archivi tag: Pietrangelo Buttafuoco

Guarda Omar quant’è bello

loc472Pietrangelo Buttafuoco è un grande costruttore di tentativi. Ha una scrittura profonda, dei pensieri che vengono da lontano e mai una visione banale delle cose. Con ironia, forza e disparità prova a spiegare gli eventi, a sovvertire i luoghi comuni del giornalismo e della storia, e, negli anni, ha guadagnato una credibilità enorme nonostante abbia sempre occupato – per scelta e non per calcolo – posizioni che per brevità diremo scomode. Ha una identità chiara che non regola in funzione del potere di turno. Buttafuoco ama stupire prima ancora di convincere, e ci riesce sempre, complice una rotondità di ragionamento che gli viene dalla filosofia prima che dalla politica. Ora con “Il feroce Saracino” (Bompiani), analizza il nostro rapporto con l’Islam, partendo dall’ironia di Totò e Carosone, Continua a leggere

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L’annacamento

10402637_10204267234256491_1393563045502376698_nDa amante ad accusatore, Pietrangelo Buttafuoco mette in pratica la lezione di Christopher Hitchens, scrivendo “Buttanissima Sicilia. Dall’autonomia a Crocetta, tutta una rovina” (Bompiani). Fa i conti con quello che più ama – la sua Sicilia – senza nessuna ipocrisia, con una lucidità sciasciana, che può piacere o meno, ma c’è – una stranizza d’amuri – che raccoglie il peggio e il meglio dell’isola, non risparmia nessuno con un linguaggio diretto mai mediato, mai ridondante, più che un libro è un una tempesta che attraversa città e vite dei protagonisti della storia politica siciliana degli ultimi anni. Continua a leggere

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pure il profumo era gloria

il-dolore-pazzo-dellamoreBisogna credere sempre ai cunti degli anziani, alle preghiere, ai diavoli, ai santi, alle ninfe, ai malatini, a Giufà, alla menzogna, ai re e alle regine, ai vescovi e ai barbieri, alla cronaca, a Palermo, al musicante, ai racconti dei librai, all’amore dei soldati, e alla foto dei militari, alla sabbia, a chi sta per morire, ai morti, alla morte mai, alla verità bisogna credere alla realtà no, al dolore dei vedovi, al destino, alla luce vera, all’amore bisogna credere, sempre, all’innocenza, al profumo, ai fiori selvatici, alla campagna, e infine al mondo di ieri. Tracciando un elenco delle cose alle quali credere Pietrangelo Buttafuoco segna i binari della sua storia, costruisce ferrovia e stazioni nel deserto dei sentimenti e del disamore che è il presente, recupera e racconta, ristabilisce verità, e procede lento e con molta poesia al cunto de “Il dolore pazzo dell’amore” (Bompiani). Continua a leggere

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