Archivi tag: politica

Tu chiedimi chi era Macaluso

1. Amico di Sciascia, Guttuso e Berlinguer. Altro che social network, questo era il Pci.
2. La serena accettazione del carcere, senza lo stigma sociale, il rimorso della morale e pure senza un abbonamento a Netflix.
3. Si oppose alla mafia, si oppose alla Dc e poi al Pd. E tutto questo senza bloccarli su whatsapp.
4. Seppe leggere la Sicilia, dagli zolfatari ai contadini, per questo non fu mai ministro e Alice Rohrwacher ha vinto al Festival di Cannes.
5. Ha scritto molti libri e non si è mai dovuto ritirare dalla politica per farlo. Ciao Walter.
6. Mai giustizialista, si preoccupò sciascianamente della deriva dei giudici e dei tribunali. Chi mai avrebbe pensato che si sarebbe dovuto anche occupare della Cassazione di Twitter. Continua a leggere

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Filippo Ceccarelli: sinfonia e mappa del potere in italia

Dalle strette di mano al cibo, dai complotti alle manie, dal linguaggio alle scarpe, dai fasti alla decadenza, dalle pallottole ai discorsi, dai grandi gesti a quelli piccoli e non trascurabili perché infimi e compiuti da alte cariche dello stato, Filippo Ceccarelli con “Invano” (Feltrinelli) ci regala una vera e propria bibbia dell’antropologia politica italiana, Vaticano compreso. Fatti e osservazioni. In una grande sinfonia di piccoli pezzi che vanno a comporre il grande racconto che connette piazze e corridoi, scranni e poltrone, dagli immobili all’immobilità. Continua a leggere

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Buonanotte Professor Marcuse

Scavalcando lo schema più comune che i detti seguono il tempo: non saremo più adulti e vaccinati per sobbarcarci il peso della vita, ma solo adulti e un po’ più soli. Almeno secondo il prossimo partito di governo, un esercito di antieuropeisti, forse disarmati, sicuramente meno colti, privati come sono stati delle biblioteche preferite ai cabaret. Un esercito di ex giovani, che ha fatto in tempo ad essere ex rifondaroli, ex berlusconiani, ex fascisti, ex comici. Una tribù di interessi con richieste di interventi perentori su tutto quello che è inutile. Capi per autonomia con vitalizi – solo di fiducia, forse – fondati e diretti da loro medesimi, con dogmi da imporre da disobbedienti, usando la paura come aggregante, e la rabbia come risposta. Continua a leggere

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Pasadena, una sconfitta berlusconiana

E quante volte Berlusconi ha rigiocato Italia-Brasile a Pasadena, senza i rigori sbagliati, maledicendo Romario scopertosi – solo anni dopo – comunista e irridente del povero Pelé governativo; con il rigore di Baggio cade il suo primo governo, prima ancora dell’avviso di garanzia, e del debole pressing a centrocampo di Bossi e D’Alema. È a Pasadena, col mondiale mancato, che si interrompe il primo progetto di B, Continua a leggere

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Il più maldestro dei tiri

In un campo affollato, a ridosso dell’area di rigore, c’è Andrea Pirlo pronto a calciare una delle sue “maledette” come le chiama Fabio Caressa, e nell’altra area c’è Silvio Berlusconi che fa “Il Venezia” – uno che non passa il pallone – secondo la definizione di Massimo Fini, due destri: uno di ordine, l’altro di caos. A centrocampo ci sono Nibali e Pantani, Iniesta e Zidane, Brera e Prodi, sulle fasce Lentini, McNamara e Donovan, Mastroianni, Giordano Bruno e Volonté, Baricco e Inzaghi, Renzi e Obama; in difesa: Zizek, Herzog, Scirea, Di Bartolomei, Materazzi, Veltroni, Berlinguer, Roger Casement; in porta Bruce Grobbelaar e Buffon, Zoff e Gordon Banks; in panchina un mucchio di gente: Mourinho, Guardiola, Di Matteo, Rocco, Sacchi, Del Bosque, Zeman, Bielsa, Boskov, Benitez, Agnelli, Conte, Allegri, Putin, Manzoni, Dino Risi, Cacciari, Letterman e tanti altri. Continua a leggere

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