Archivi tag: Renato Caccioppoli

L’epicureo non si perde in un bicchiere d’acqua

1516025204718Un enzima fuori luogo. Uno che si era impadronito – da estraneo – di uno spazio non suo, e più cresceva il consenso – giustificato – più si incazzavano i filosofi. Intanto girava film, fotografava Napoli, andava in tivù a cazzeggiar&cantar con Renzo Arbore a dimostrazione che si poteva partire da Renato Caccioppoli per arrivare a Socrate passando per i bassi di Napoli con Cartesio. Una strada lunga, tortuosa, ma piena di risate. Luciano De Crescenzo era bello, un napoletano apollineo, che rideva di tutto: e qua si potrebbero scomodare la poetica di Aristotele e il riso, e in un balzo arrivare a “Il nome della rosa” di Umberto Eco e in uno scherzo del destino leggerlo come riduzione del problema decrescenziano. Continua a leggere

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De Crescenzo: socratico-maradoniano

Voleva fare il cantante, ma ha avuto tre vite che l’hanno portato altrove, non senza compagnia musicale: ingegnere, scrittore, regista. Luciano De Crescenzo – oggi quasi novantenne – è tra i pochi ad aver davvero acchiappato Napoli, sulla pagina, nello schermo e prima con la fotografia. Un grande amore, che, forse, solo Isabella Rossellini è riuscita a interrompere a tratti – creando piccole distanze ogni volta che tornava – quello tra la città e l’ingegnere che raccontava la filosofia al popolo. Continua a leggere

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Il nome delle cose

mEntrando in casa di Roberto De Simone viene da pensare e cantare con Franco Battiato dell’esoterismo di René Guénon, se non ce ne fossero già abbastanza di note e parole, musica e canzoni, scritte dal maestro. Se ne sta piccolo e dritto, in piedi, aspetta che gli passi davanti per stringergli la mano e salutarlo, ha di lato un pianoforte e intorno una marea di presepi, pastori, e bambinelli sparsi su tavoli che quando non interrogano la smorfia contano le figure del gioco dell’Oca. Per sedersi, poi, è una riffa, bisogna scegliere la sedia o poltrona non minata da una fragilità tutta del tempo e forse dall’incuria per degli oggetti che sono troppi e, che, come il maestro, tendono a lesionarsi Continua a leggere

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